Lettera aperta al Sindaco: i giovani, il lavoro, il cambiamento

Molti giovani hanno votato il Sindaco Petrangeli ed hanno creduto in lui, nella sua idea di cambiamento, nei suoi programmi, nell’obiettivo di privilegiare il rapporto diretto con la gente. Sta ora al Sindaco mettere in pratica tutto ciò che ha detto.

Sta però a tutti noi, a coloro che hanno la voglia di cambiare Rieti e il suo territorio, al di là degli schieramenti, di dargli una mano fattiva nel cercare di superare questi momenti di difficoltà legati alle problematiche sia locali che nazionali con delle proposte.

Mi rivolgo a Lei, signor Sindaco, che ha avuta molta attenzione, durante la campagna elettorale, verso il mondo giovanile arrivando a incitarli a non abbandonare il territorio e a mettere a disposizione dello stesso le proprie potenzialità.

Allora perché non aprire un discorso fattivo con i laureati con il massimo dei voti, negli ultimi tre anni, per fare degli stage formativi nel Comune e per utilizzarli per progetti per la valorizzazione del territorio? Questa proposta è valida per il Comune come per la Provincia e per altri Enti.

Si dovrebbe costituire una “ banca dati” dove depositare profili ed attitudini dei candidati dai quali reperire i laureati idonei per sviluppare quei progetti di valorizzazione territoriale che il Comune ritiene opportuno varare senza ricorrere ai professionisti esterni.

Questo vorrebbe dire incentivare i giovani locali, fargli fare delle esperienze e metterli in condizione di esprimere le proprie potenzialità.

I giovani debbono essere i portatori di novità, di professionalità, di un nuovo modo di fare politica e di costruire le basi per una nuova società che valorizzi l’uomo e non lo sfrutti.

Oggi i giovani sono increduli, non credono più nelle ideologie, crescono con senso di appartenenza al mondo cattolico, ma privi di credenza, vanno alla ricerca di una società migliore di quella attuale.

Sono invisibili e l’invisibilità è il frutto del comportamento degli anziani che hanno costruito nella società e in politica il mito dell’eterna giovinezza, levando spazi e speranze ai giovani per la costruzione di un futuro.

Basta guardare chi ci rappresenta in Parlamento e nel Governo, basta vedere chi ha le massime cariche nel mondo Sindacale, nella finanza, nelle varie amministrazioni.

Gli anziani devono godersi la pensione e non avere altri incarichi remunerati come avviene anche nel nostro territorio penalizzando il mondo giovanile, o mettere a disposizione della nazione le proprie conoscenze come atto di gratitudine.

Così come si dovrebbe avere un percorso particolare per quei giovani che vorrebbero fare impresa mettendo loro a disposizione conoscenze, percorsi preferenziali nell’ambito della burocrazia e spazi idonei per cominciare la loro attività.

A tutto ciò poterebbero concorrere anche il Nucleo Industriale di Rieti e le Associazioni di categoria. Potremmo, forse, avere dei talenti che portano innovazione e probabilmente voglia di emulazione. La rivoluzione “culturale” di cambiamento deve avvenire dal basso dai giovani che debbono costruirsi il loro futuro.

I giovani, e non solo, sognano dei partiti nuovi dove sia prevista una modalità di partecipazione, in senso deliberativo, alle scelte di politica pubblica che i partiti stessi concorrono a determinare.

Lei, Sindaco Petrangeli, può contribuire a gettare le basi dando un senso al cambiamento con la partecipazione e condivisione della gente sui temi di valorizzazione e cambiamento nel nostro territorio.

E sono certo che il Sindaco ha già fatta qualche riflessione su questo tema.