Tanti luoghi comuni aleggiano attorno all’enigma Caravaggio. Molti sono da sfatare. Ad esempio quello che lo vedrebbe come un pittore ateo, miscredente o addirittura eretico. Il rapporto tra il grande artista e la fede è stato al centro della partecipatissima sessione inaugurale – circa trecento iscritti – del convegno “1951-2021 L’enigma Caravaggio. Nuovi studi a confronto”. L’iniziativa messa in campo sulla piattaforma Zoom per l’Università Sapienza di Roma e l’Accademia Urbana delle Arti dagli storici dell’arte Sergio Rossi e Rodolfo Papa nelle giornate del 12, 19, 21, 26 e 28 gennaio, vede radunati insieme quaranta esperti internazionali.
“Prima della rivalutazione di Caravaggio da parte di Longhi infatti – spiega a Vatican News Barbara Jatta – Caravaggio era considerato eretico, una persona troppo cruda nel suo modo di rappresentare il sacro. Questa visione è stata ribaltata dalle ricerche degli ultimi settant’anni”. Non a caso oggi la fede e la spiritualità di Caravaggio sono oggetto di riscoperta: dalla partecipazione dell’artista preghiera eucaristica delle Quarantore all’inserimento del proprio autoritratto nelle opere d’arte sacra che dipingeva.
I Musei Vaticani conservano quello che per molti è il capolavoro indiscusso del pittore lombardo: la Deposizione. Nell’allestimento della Pinacoteca degli anni Trenta il quadro fu collocato in una posizione centrale all’interno della Sala Barocca. “L’opera – ricorda la direttrice dei Musei Vaticani – proviene dalla Chiesa romana di Santa Maria in Vallicella dalla quale fu prelevata durante la campagna napoleonica ed esposta al Louvre in Francia. Nel 1815 Canova la restituì a Roma e fu quindi collocata in Vaticano. Il dipinto testimonia l’altissima devozione dell’artista e della committenza”.
Tante ancora le ombre sulla travagliata e affascinante vita di Caravaggio: diradarle e fare luce è uno degli scopi del convegno. Tra i numerosi interrogativi che saranno messi a tema ci sono il rapporto del pittore con i genitori, le ragioni per cui lasciò Milano, il momento del suo arrivo a Roma e la sua influenza stilistica nella pittura internazionale, dalla Spagna all’America Latina. La modalità online del simposio consente di raggiungere un alto numero di partecipanti: “come abbiamo visto anche per il convegno dedicato dai Musei Vaticani a Raffaello”, aggiunge Barbara Jatta, “è questo il futuro della ricerca dell’approfondimento scientifico”. Ogni giornata di studio è composta da due sessioni di lavoro con la possibilità per gli iscritti di porre domande. Maggiori informazioni sul sito del convegno.
da Vatican News