Lavoratori Schneider: mai sentiti così traditi

«Fino a marzo prenderò lo stipendio. Da aprile non lo prendo più lo stipendio»: sono le parole di Paola a esprimere tutta la rabbia e la delusione dei dipendenti della Schneider di Rieti durante la diretta TV della trasmissione di Rete Quattro «Quinta Colonna» andata in onda nella prima serata di lunedì 27 gennaio.

«Io sono una dipendente – ha gridato al microfono – ce ne sono tanti qua. Ma dietro di noi abbiamo le famiglie, con i figli che vanno a scuola, che vanno all’università e noi li dobbiamo sostenere. Abbiamo figli che hanno finito la scuola e non lavorano. Stanno a casa ad aspettare un posto di lavoro che non arriva mai. Abbiamo mogli, abbiamo mariti disoccupati, che non lavorano. Ma come si fa a campare? Non a vivere, perché quella è un’altra cosa, ma a campare: a mettersi qualcosa addosso, mangiare qualcosa, ed evitare di andare al ristorante, al cinema, alle gite, al mare».

Uno sfogo rivolto verso l’azienda che li sta mettendo alla porta, ma anche un atto d’accusa verso una politica debole, inadeguata, che appare più interessata a se stessa che ai problemi di cittadini e lavoratori: «Questo io voglio ricordare ai signori politici. Che si dovrebbero vergognare, che parlano, parlano e basta. E lo vorrei ricordare soprattutto alla nostra azienda, alla Schneider Electric, che opera in tutto il mondo. Ci ha abbandonato: sono 28 anni che ci lavoro, non mi sono mai sentita così tradita. È una vergogna. Basta parlare. I fatti vogliamo. Siamo stanchi di aspettare e guardare. Siamo stanchi».