La parola ai Maya?

Si è tutti in attesa del 21 Dicembre: chi con ansia, chi con sarcasmo. Ma al di là della data un po’ di inquietudine serpeggia. Sappiamo di non avere difese per una fine del mondo preannunciata.

Ma noi che crediamo nella fede cristiana come aspettiamo quel giorno che di poco anticipa la ricorrenza della nascita di Gesù?

Dobbiamo ricordarci che Gesù unisce la fine di Gerusalemme con la fine del mondo. San Luca scrive che l’ultima venuta di Gesù avverrà dopo che sarà compiuto il “tempo dei pagani”.

Marco e Matteo avvertono che la fine avverrà solo quando il Vangelo sarà stato annunciato a tutte le nazioni. Indubbiamente le aberrazioni che stiamo vivendo in ogni latitudine di questo nostro pianeta ci portano a pensare che qualcosa di mostruoso e inconcepibile stia accadendo.

Le meraviglie che ci sono state donate sulla Terra sono state offuscate dalle mostruosità di ogni genere che accadono intorno a noi.

Il male sembra avere la meglio sul bene. E a rifletterci, il male è insito nella persona umana come il bene e a volte, complici noi stessi, prende il sopravvento.

Viviamo giorni di crisi economica e finanziaria. Le famiglie risentono fortemente di queste vicende. Accade quando il lavoro viene a mancare o diventa incerto, quando i figli stentano a trovarlo, quando le situazioni di salute, di relazioni e di sicurezza sociale si fanno precarie. È cambiato in modo evidente il modo di essere famiglia, il modo in cui si intrecciano il lavoro, la festa.

Anche la cronaca inquieta. Si uccidono innocenti senza un perché, anche le guerre, ormai, pare si facciano senza un preciso scopo. Quasi tutto sembra incomprensibile.

«Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore!». Ecco da dove ripartire: da quell’ascolto dobbiamo trovare la forza di superare l’egoismo, di raddrizzare i sentieri sconnessi, di trovare la strada che porta dove abitano la verità, la giustizia e la pace.

La fine del mondo la stiamo costruendo noi ogni giorno: con i nostri comportamenti, con le nostre arroganze, con le nostre false ideologie. Serve a poco farci distrarre dai falsi profeti. Meglio prepararci con gioia ad accogliere la Parola eterna, capace di farsi così piccola da entrare in una mangiatoia. «Non abbiate paura: io ho vinto il mondo» (Gv 16,33). Gesù vince nel nostro cuore, quando ci accostiamo al sacramento della Penitenza. Vince sul mondo, perché l’ultima parola è sempre del bene sul male.