Volontariato

La casa di Accoglienza dell’Alcli festeggia il decimo anno di attività

Il 28 aprile 2011 furono consegnate le chiavi della Casa di Accoglienza dell’Alcli, che sarebbe poi stata inaugurata per la comunità nel successivo mese di settembre

Il 28 aprile 2011 furono consegnate le chiavi della Casa di Accoglienza dell’Alcli, che sarebbe poi stata inaugurata per la comunità nel successivo mese di settembre.

«Dieci anni fa noi volontari, decisamente emozionati, abbiamo ricevuto dall’impresa edile che aveva fatto i lavori in tempi record, le chiavi della Casa di Accoglienza, realizzata senza l’impiego di soldi pubblici, ma solo grazie al frutto delle iniziative di beneficenza», evidenzia la Presidente Santina Proietti. «Un decennale che ci rende ancor più consapevoli e responsabili verso la comunità non solo reatina che in questo periodo ha potuto usufruire della nostra ospitalità ed accoglienza. Ancora oggi riceviamo lettere di ringraziamento dai malati che si sono sentiti “come a casa”».

Una bella storia di solidarietà: un progetto di edilizia solidale che ha cambiato il modo di fare e percepire l’assistenza e l’accoglienza ai malati. Dalla sua apertura nel 2011, la struttura ha ospitato gratuitamente tanti malati oncologici e le loro famiglie anche provenienti da fuori provincia e fuori Regione e anche famiglie delle zone terremotate.

All’interno dei mini appartamenti hanno vissuto la loro battaglia molte famiglie, nella sala conferenza si sono alternati tanti convegni importanti in collaborazione con la ASL, screening oncologici, incontri scientifici e culturali, celebrazioni e feste. La Casa è entrata nel tessuto sociale, umano, culturale e sanitario della provincia.

«Molta strada c’è ancora da fare – sottolinea il vice Presidente dell’Alcli, Emilio Garofani – ma questa Casa è stata un sogno per tutti noi poi condiviso da un’intera comunità. Sapevamo che era necessaria  ma in questi dieci anni sono stati davvero tantissimi i malati che abbiamo accolto. I malati fragili, disorientati dalla malattia e spesso da una città nuova, hanno sentito calore, affetto, umanità. Felici di essere stati utili. Questa Casa ha una grande energia positiva al suo interno».