Jacopo Bertini: una voce reatina a “Ti lascio una canzone”

Tra lezioni del Liceo Musicale e le esibizioni della fortuna trasmissione di Rai 1, l’impegno del giovane studente reatino.

In occasione della partecipazione dello studente Jacopo Bertini alla fortuna e popolare trasmissione “Ti lascio una canzone” di Rai 1, l’Istituto Magistrale di Rieti, la scuola dove il giovane talento è iscritto, ha voluto dedicargli il presente articolo, esprimendo in tal modo l’apprezzamento per le sue indubbie qualità vocali e artistiche, nonché per lo stile partecipativo che manifesta ogni sabato sera di fronte a milioni di italiani.

Orgogliosi di questa sua presenza, che fa conoscere anche il nostro territorio, abbiamo chiesto a Jacopo di raccontarci il “cuore” della sua esperienza, di dirci cosa sente nel suo animo quando canta. Il canto non mente, ci ha fatto capire Jacopo, con esso si trasmette quello che stiamo vivendo nel momento in cui ci si esibisce, permette di essere essenzialmente se stessi e aiuta anche a gestire meglio momenti di tensione o ansia, “quando canto non sono mai arrabbiato perché è quello che amo più fare”, ha infine sottolineato.

Certamente la partecipazione a “Ti lascio una canzone”, così ben guidata da Antonella Clerici, non può non lasciare il segno nella vita dei piccoli protagonisti, per questo abbiamo continuato la nostra intervista chiedendo a Jacopo cosa ha imparato da questa bella avventura alla Rai. Una prima e consistente caratteristica di questa esperienza, afferma Jacopo, è la durata, non si tratta di essere impegnati uno o due giorni ma alcune settimane, occorre quindi esercitare e confrontarsi con il senso della responsabilità.

A questo si aggiunge la possibilità di sperimentare un ambiente con tanti professionisti e celebrità, tutte una serie di situazioni che stimolano la crescita umana e l’approfondimento delle proprie competenze, a volte anche in semplici sfumature che altrove non è così facile cogliere.

S’impara anche a lavorare aiutandosi e sostenendosi reciprocamente, comprendendo che la cosa importante è raggiungere il risultato tutti insieme. Contenti di questa importante ricaduta sulla sua vita, ci siamo spinti ancora più là, chiedendo a Jacopo di dirci cosa ricorda della prima volta che si è esibito e l’emozione della sua prima volta a “Ti lascio una canzone”, a chi dedica, in genere, le canzoni che canta, che valore attribuisce alla sua frequenza della prima classe del Liceo Musicale e quali prospettive vorrebbe raggiungere.

Jacopo ha chiarito subito che il sogno della sua vita è realizzarsi nel canto ma ha anche aggiunto che è ben consapevole della pazienza e delle difficoltà che dovrà affrontare. Il suo primo “pezzo” è stato “Una rosa blu” di Michele Zarrillo, mentre ci fa sorridere quando racconta che aveva la febbre alta quando si è esibito la prima volta dalla Clerici, forse è proprio per questo, secondo lui, che non era più di tanto agitato.

Senza tentennamenti Jacopo afferma che canta per “mamma e per papà”, anche se non manca il pensiero alle persone più care. Jacopo ha anche riconosciuto l’importanza del percorso di studi che sta frequentando, le lezioni al Liceo Musicale lo aiutano a crescere musicalmente da diversi punti di vista ed è indubbiamente felice della scelta che ha fatto.

Chiudiamo l’intervista complimentandoci con lui per il modo pacato ed equilibrato che manifesta parlando di sé e della sua bella esperienza, una modalità che ci ricorda che per essere degli artisti davvero apprezzati, che fanno della loro opera un’occasione per donare qualcosa di prezioso all’altro, occorre prima essere persone con grandi valori e sani principi. Auguri quindi al nostro studente, certi di poterlo apprezzare per tante volte ancora.