Ippoterapia, il Comune: «non ci faremo ricattare da chi pretende l’affido diretto»

«In merito all’incontro di oggi con le famiglie dei ragazzi utenti del servizio di Ippoterapia, nel momento della redazione di questo comunicato ci troviamo a rispondere alla nota bellicosa del rappresentate dell’Associazione Partecipazione che annuncia la sua protesta prima ancora della fine della riunione. Facciamo presente che all’incontro era presente oltre all’Amministrazione comunale, rappresentata dagli assessori Mariantoni e Giuli e dalla dirigente dott.ssa Giammarchi, anche la Asl con la presenza del Direttore sanitario dott.ssa Colombo e il Direttore di pediatria dott. Pulcini; la discussione molto ampia ed approfondita ha teso a individuare i bisogni espressi dalle famiglie ed al tempo stesso i limiti intervenuti sia in termini normativi che finanziari».

Lo si legge inuna nota diffusa dall’Amministrazione Comunale di Rieti che prosegue: «È emersa la possibilità di sostenere le famiglie con forme alternative rispetto al bando d’affidamento annullato e che lascia libertà di scelta agli utenti, tra tutti gli attori erogatori del servizio di Ippoterapia, attraverso forme di sostegno indiretto che l’Ente potrebbe mettere a disposizione. Questa rappresenta una proposta ampiamente accettata dalle famiglie e che dovrà essere comunque discussa nella prossima assemblea dei sindaci in quanto si tratta di un servizio che il Comune di Rieti eroga in qualità di Ente capofila del Distretto socio-sanitario Rieti 1. La Asl d’altro canto si è impegnata a partecipare alla valutazione multidimensionale dei potenziali destinatari del nuovo servizio. Molto cordiale e partecipativo il clima con i genitori che hanno nominato due referenti per le prossime comunicazioni con l’Ente e che va in direzione della soddisfazione dei bisogni dei ragazzi e non verso gli interessi, pur legittimi, di coloro che hanno erogato il servizio per oltre 10 anni».

«Il Comune intende salvare e potenziare il servizio – conclude la nota – ma non può sottostare ai ricatti di chi pretende un affidamento diretto chiedendo così all’Ente di violare le normative».