Salute

Inaugurato l’hub vaccinale della caserma Verdirosi, il vescovo: «La salute è un diritto di tutti»

Inaugurato questa mattina l'hub vaccinale della caserma Verdirosi. Gli spazi adibiti alla vaccinazione saranno gli stessi del chiostro adiacente la Basilica di San Domenico

È stato inaugurato questa mattina dall’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato nella Caserma Verdirosi di Rieti un nuovo centro vaccinale anti-Covid19 nato dalla collaborazione tra la Asl di Rieti e la Scuola Interforze per la Difesa NBC.

Alla cerimonia erano presenti il Direttore Generale della Asl di Rieti, Marinella D’Innocenzo, il Comandante della Scuola Interforze per la Difesa NBC Generale Emilio Corbucci e le massime autorità civili e religiose della provincia di Rieti.

Il nuovo Centro garantirà, attraverso le sue 8 postazioni dedicate alla somministrazione, una media iniziale di 200 vaccini al giorno.

«Un hub vaccinale che nasce in un contesto di assoluto pregio e che ci aiuterà a compiere un passo in avanti nella campagna vaccinale nel reatino. Voglio ringraziare l’Azienda sanitaria e il Comandante Corbucci per la grande collaborazione con l’Esercito Italiano poiché l’esperienza del Covid ci dimostra ogni giorno che solo lavorando tutti insieme riusciremo presto a sconfiggere questo virus», ha commentato l’assessore D’Amato.

La struttura sanitaria sorge all’interno di un suggestivo complesso monumentale del 1500, così da renderla unica nel suo genere in Italia, ed è dotata, all’ingresso, di un punto accoglienza, nel chiostro di circa 650 metri quadrati sono disposti una Sala di attesa, due Locali accettazione e ritiro certificazioni e una sala osservazione realizzati con pannelli trasparenti, così da integrarsi con l’ambiente circostante senza alterarne l’estetica, mentre all’interno di una grande sala di circa 200 metri quadrati, è stata allestita un’Area vaccinazioni formata da un corpo centrale in cui sono disposti 6 box: due dedicati all’anamnesi e quattro dedicati alla somministrazione, ognuno dei quali provvisti di due postazioni e di un’area emergenza con uno spazio dedicato alla gestione degli eventi avversi lievi e moderati. Il Centro vaccinale sarà direttamente gestito da personale della Asl di Rieti, circa 15 persone tra medici, infermieri e amministrativi.

Nella nuova struttura, realizzata nel tempo record di una settimana, verrà trasferita tutta l’attività vaccinale attualmente collocata presso il Distretto Rieti 1 di via delle Ortensie, così da rendere la sede distrettuale di nuovo disponibile per le attività cliniche e specialistiche. L’avvio delle attività è previsto per domani, 1 maggio 2021.

«Con l’apertura del nuovo centro all’interno della Scuola Interforze per la Difesa NBC, grazie alla proficua collaborazione con il Comandante Emilio Corbucci – spiega il Direttore Generale della Asl di Rieti Marinella D’Innocenzo – abbiamo ulteriormente ampliato la collaborazione tra la Asl di Rieti e l’Esercito Italiano, presente da tempo con i suoi militari nelle sedi Drive-In. L’Azienda sta compiendo uno sforzo straordinario sin dall’inizio della pandemia. Stiamo per sfiorare le 50.000 mila dosi di vaccino somministrate e come annunciato, è ormai prossima la conclusione della vaccinazione di tutti gli over 80 in prima dose. In questo momento la campagna vaccinale è una parte importante del nostro operato per uscire in fretta dall’emergenza, per questo vorrei ringraziare tutto il personale aziendale impegnato senza soluzione di continuità nelle attività territoriali e ospedaliere di prevenzione e contenimento del virus».

La Asl di Rieti ringrazia, per il sostegno offerto alla realizzazione del nuovo Centro vaccinale, la Fondazione Varrone e il presidente, Antonio d’Onofrio, con cui l’Azienda ha già collaborato per la realizzazione del Centro vaccinale ex Bosi, e il Comune di Rieti per la collaborazione offerta.

«La caserma Verdirosi che da oggi ospita il nuovo centro vaccinale di Rieti era in origine un antico monastero. Gli spazi adibiti alla vaccinazione saranno gli stessi del chiostro adiacente la Basilica di San Domenico, al centro del quale si trova un pozzo circondato da un portico, decorato con lunette che rappresentano la vita della beata Colomba da Rieti», ha detto il vescovo Domenico durante la benedizione. «Questa insolita cornice di valore storico-artistico conferisce alla vaccinazione un ulteriore significato: non solo l’antidoto al virus che sta colpendo il mondo, ma anche l’indicazione di un equilibrio da ritrovare insieme. Perché si compia anche per noi l’antico adagio: mens sana in corpore sano. Nell’espressione originaria di Giovenale si dice: mens sana in corpore sano orandum est. Si deve, cioè, invocare come dono divino la simultanea salute dell’anima e del corpo».

«Vorrei aggiungere un appello sul vaccino, ha contionuato monsignor Pompili. «L’inaugurazione di oggi è l’espressione di un grande movimento di condivisione e di uno spirito di comunità, che si concretizza nell’equa distribuzione di vaccini a livello planetario. La salute è un diritto di tutti e la sua garanzia è una responsabilità a cui noi – che in questo mondo siamo dei privilegiati – non possiamo sottrarci. In un momento di emergenza mondiale chiediamo la sospensione dei brevetti sui vaccini, congiuntamente con la liberalizzazione della conoscenza, delle tecniche e degli strumenti per favorirne una democratica produzione. Perché se è vero che dal punto di vista biologico il virus non fa eccezioni di classe, genere, età e nazionalità tra le persone, è altresì innegabile che dal punto di vista sociale il suo cammino si scontra con disuguaglianze e discriminazioni. Ora che il vaccino ci offre una risposta per fronteggiare l’avanzata del virus non possiamo consentire che l’accesso sia priorità di qualcuno rispetto ad altri, né proprietà di alcune nazioni che la usano per estendere il proprio potere».