Npc Rieti

Inaugurati i campi da pallacanestro di via Pier Luigi Mariani e Regina Pacis

Giornata ricca di emozioni quella di oggi per l’inaugurazione di due campi di pallacanestro, uno presso il parco di via Pier Luigi Mariani ed il secondo nel quartiere di Regina Pacis. I campi sono stati realizzati grazie alla collaborazione della Npc Rieti Pallacanestro, la Erg e i Lions Club Rieti Host.

Per la piccola partita inaugurale avevamo preparato magliette in stile un po’ amarcord: sotto i loghi di Npc, Lions Club e Erg campeggiava infatti la scritta «…jemo a la chiesetta?».

E già: così, “la chiesetta” (o, variante, “in piazzetta”) gli adolescenti reatini degli anni Settanta-Ottanta si riferivano al cortile di Regina Pacis. Quello con i canestri e il campo un po’ alla buona, dove le strisce si rifacevano in modo artigianale una volta sbiadite. Ma allora non ci si faceva caso più di tanto. Né ci si preoccupava se l’asfalto non era del tipo morbido e qualche ginocchio si sbucciava.

Su quel campetto sono passati in tanti, compreso chi oggi è il patron della squadra di basket erede della gloriosa Sebastiani che fu Brina e poi altro in quel Palasport di Campoloniano in cui tanti reatini tifano Npc: Giuseppe Cattani, che quante volte abbia tirato ai canestri della “chiesetta” è impossibile contarle. E non ha esitato a lanciarsi, come società sportiva, nell’impegno di ristrutturare il glorioso campetto di quel quartiere di cui è tuttora parrocchiano.

Un impegno preso già qualche anno fa con don Fabrizio e poi confermato col suo successore don Ferdinando, che è uno che di basket se ne intende (è stato anche arbitro e, quando era parroco a Canetra, fondò lui stesso una squadra di pallacanestro, come ha ricordato durante la cerimonia di inaugurazione), incrociando nel frattempo la disponibilità di un altro soggetto che ha voluto firmare la sponsorizzazione dei lavori: il Lions Club Rieti Host, alla cui guida c’è un altro che a Regina Pacis a cresciuto, della generazione successiva a Cattani ma come tanti altri affezionatissimo al glorioso campetto della parrocchia, l’avvocato Costanzo Truini.

A chiudere il cerchio è arrivata poi la Erg: il gruppo industriale genovese, infatti, ha deciso di sostenere il programma Npc Cares, attraverso cui il sodalizio sportivo reatino intende farsi vicino al territorio attraverso realizzazioni e attività che favoriscano l’educazione all’integrazione, sportività e ambiente.

Così si è giunti alla giornata del 21 giugno, in cui il ristrutturato campo di basket posto tra la chiesa e la canonica di Regina Pacis è stato inaugurato nella sua nuova, bella veste: la bitumatura in materiale morbido, colorata al centro in celeste e ai lati in amaranto a richiamo dei colori del basket reatino, in giallo acceso le scritte regolamentari, i canestri risistemati, che, nel tardo pomeriggio ritornato assolato dopo due ore di pioggia battente, hanno iniziato ad accogliere i palloni dei tanti ragazzini del mini basket intervenuti a questa “prima” di tiri.

Poco prima, in quel caso benedetto direttamente dal cielo con la pioggia (oltre che dall’acqua lustrale aspersavi da don Ferdinando Tiburzi, che era stato “assoldato” anche per quest’altra occasione), era avvenuta l’inaugurazione dell’altro campo realizzato a firma Lions Rieti Host alla zona residenziale, in via Pier Luigi Mariani. Ma questa di Regina Pacis è stata l’inaugurazione più sentita, proprio per le emozioni richiamate alla memoria di un campetto giustamente considerato “mitico”.

Due opere, comunque, importanti a detta di Peppe Cattani, dettosi assai emozionato di «essere qui con così tanti giovani. Vedo molti volti conosciuti che mi ricordano la giovinezza passata proprio a giocare in questo campo. È un sogno che per me si realizza, nato già con don Fabrizio e continuato con don Ferdinando e ovviamente reso possibile anche grazie all’apporto dei Lions e di Erg». Rivolge per primo la parola, nella carrellata di saluti che precede la benedizione liturgica dopo il taglio del nastro e la foto di rito scattata con le autorità intervenute e i ragazzini del mini basket. A seguire, tocca a Costanzo Truini esprimere la soddisfazione del Lions Club Rieti Host: «Abbiamo fortemente voluto queste opere, in un momento storico come questo, dove gli enti hanno forti difficoltà economiche, riteniamo che le associazioni non possano tirarsi indietro di fronte alle necessità della città. Con Cattiani, anche lui socio Lions, è bastato uno sguardo per decidere di riportare agli antichi splendori questi due campi che hanno visto crescere generazioni di ragazzi tra cui anche il grandissimo Kobe Bryant».

A rappresentare la Erg, l’addetta alle relazioni esterne Marcella Mignosa. «Siamo contenti di aver aderito a questa iniziativa che rientra perfettamente nelle iniziative di responsabilità sociale che il Gruppo Erg conduce sin dall’inizio della sua attività produttiva nei territori in cui sono presenti gli impianti. È modus operandi di Erg quello di stringere dei veri e propri patti con le popolazioni che abitano questi territori e che puntano ad uno sviluppo sostenibile».
Per l’amministrazione comunale, hanno rivolto il saluto – esprimendo il plauso dell’ente locale per iniziative che favoriscono la socializzazione e la pratica sportiva – il consigliere delegato allo Sport, Roberto Donati, e l’assessore ai Lavori pubblici e Urbanistica, Antonio Emili (si è poi resa presente anche l’assessore ai Servizi sociali Giovanna Palomba, mentre in rappresentanza della Scuola Nbc della “Verdirosi” era presente il tenente colonnello Andrea Martini).

Per ultimo un emozionatissimo don Ferdinando Tiburzi, nel ringraziare le realtà che hanno sostenuto quest’opera e nel richiamare quanto importante sia, per la crescita armonica di anima e corpo, l’attività ludica e sportiva, come raccomandava san Giovanni Bosco. Poi il rito di benedizione, aperto in stile francescano dal canto del “Laudato sii o mi’ Signore” e culminato nell’aspersione con l’acqua benedetta sui presenti e sul ristrutturato ambiente, prima di procedere allo scoprimento della targa e alla breve ma emozionante partita inaugurale tra over 40 (e anche ben oltre…) che svariati anni fa di tiri, lì alla “chiesetta” dei tempi indimenticabili di don Vincenzo e don Luigi, ne avevano fatti a bizzeffe.