A fine giugno l’offerta cinematografica è di respiro corto, con pochi titoli di primo piano e molti film di genere. Sarà nelle sale italiane dal 28 giugno “Tully”, commedia di taglio problematico sulla maternità ideata dal regista Jason Reitman e dalla sceneggiatrice premio Oscar Diablo Cody, autori del fortunato “Juno” (2007). Una grande trasformazione e prova artistica per l’attrice premio Oscar Charlize Theron, che interpreta la quarantenne Marlo, una madre di due figli con un terzo appena nato. Marlo è sopraffatta dalla situazione, rincorrendo le giornate accanto ai tre bambini, con una casa da mantenere, le cene da preparare e poco tempo per se stessa. Stanca e disorientata, accetta di assumere la tata Tully (Mackenzie Davis), dai modi premurosi e spiazzanti. Ma chi è veramente Tully? Forse un sogno, un’utopia, la voglia di un’esistenza diversa? Reitman non ha timore di giocare sui piani della metafora. Il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Torna al cinema “Papillon”, ma in versione remake. La nota fuga dalla prigione sull’isola del Diavolo nella Guyana Francese ispirata alla storia di Henri Charrière, diretta nel 1973 da Franklin Schaffner con Steve McQueen e Dustin Hoffman, viene riproposta al cinema da Michael Noer con Charlie Hunnam e Rami Malek. Rivisitazione interessante ma non del tutto riuscita. Per gli amanti del genere.
Ancora un thriller, ma dalle sfumature psicologiche, “Il sacrificio del cervo sacro” diretto dal regista greco Yorgos Lanthimos con Colin Farrell e Nicole Kidman; il film ha ottenuto il premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Cannes nel 2017. Una famiglia benestante di medici con due figli adolescenti viene sconvolta dalla visita del giovane sedicenne Martin. Visione interessante e disturbante per un pubblico adulto in cerca una proposta d’autore.
Sempre nelle corde del thriller è il film franco-belga “La truffa del secolo” di Olivier Marchal con Gérard Depardieu e Benoît Magimel. Ispirato a fatti realmente accaduti, è la storia di un imprenditore che per sfuggire al fallimento della propria azienda si addentra nelle maglie della criminalità, in cercare fondi, con l’obiettivo di frodare lo Stato.
Infine, due titoli: il primo è una commedia nera nordeuropea “L’albero del vicino” di Hafsteinn Gunnar Sigurðsson, in concorso nella sezione Orizzonti alla 74a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia, uno scontro di civiltà tra vicini di casa, fatto di bugie, dispetti e crudeltà; il secondo è il docufilm “Le memorie di Giorgio Vasari” scritto e diretto da Luca Verdone.