Immigrati al Sud, contrastare l’esclusione sociale

Con “Iniziativa Immigrazione”, la Fondazione con il Sud ha stanziato 3,5 milioni di euro per progetti esecutivi capaci di promuovere il lavoro come fondamentale strumento per favorire l’integrazione, anche sociale, degli immigrati e di offrire strumenti efficaci di contrasto allo sfruttamento e alla tratta, lavorativa e sessuale. La scadenza per l’invio delle proposte è fissata al primo dicembre.

Negli ultimi 14 anni, gli immigrati sono aumentati in Italia di una percentuale pari al 300%. Solo nell’ultimo anno, la popolazione straniera residente si è incrementata di 334mila unità. Spesso, nel Sud, la risorsa lavorativa degli immigrati non viene percepita come tale e sono molte le situazioni di sfruttamento. La Fondazione con il Sud, insieme alle organizzazioni di volontariato meridionale e a quelle che si occupano di immigrati cerca strade nuove.

Il mondo del volontariato e del Terzo Settore a sostegno dell’integrazione. Sulla “questione meridionale” grava anche il fenomeno dell’immigrazione, che si traduce spesso nella mancata integrazione socio-lavorativa e nel disagio sociale, in ragione del fatto che i territori del Sud si sono trasformati da aree di passaggio in zone dove permanere e risiedere, trovando inserimento abitativo e lavorativo sia pure precario o sommerso, in un contesto di grande fragilità economica e sociale, che moltiplica il rischio di esclusione. È un fenomeno di dimensioni notevoli, che comporta anche, in molte aree, l’utilizzazione di manodopera straniera – specialmente nell’agricoltura, nell’edilizia e nel lavoro domestico – attraverso forme sottopagate o di lavoro nero, favoriti anche dal traffico internazionale di esseri umani. Da tempo, il mondo del volontariato e del Terzo Settore è impegnato in questo settore, che nel futuro diventerà sempre più – com’è ampiamente prevedibile – un problema ancora più serio da affrontare.

3,5 milioni di euro a disposizione. L’ultima delle iniziative è quella promossa dalla Fondazione con il Sud. Si chiama “Iniziativa Immigrazione”. Delle 113 idee presentate dal Terzo settore e dal volontariato meridionale con il coinvolgimento di associazioni e organizzazioni di immigrati (OdI), 45 sono state pre-selezionate dalla Fondazione per essere convertite, attraverso la presentazione di una proposta più dettagliata e completa, in progetti esecutivi capaci di promuovere il lavoro come fondamentale strumento per favorire l’integrazione, anche sociale, degli immigrati e di offrire strumenti efficaci di contrasto allo sfruttamento e alla tratta, lavorativa e sessuale. La Fondazione ha messo a disposizione 3,5 milioni di euro, così suddivisi: 1,5 milioni per il contrasto alla tratta e allo sfruttamento lavorativo e sessuale e 2 milioni per la valorizzazione del lavoro, anche autonomo, nelle forme associative tipiche del Terzo Settore (imprese sociali, cooperative sociali, ecc).

Il contenuto dei progetti. Cinque idee hanno carattere interregionale, mentre 12 idee riguardano la Sicilia, 11 la Puglia, 8 la Campania, 5 la Sardegna, 3 la Calabria e 1 la Basilicata. I settori d’intervento sono: la promozione dell’auto-imprenditorialità nel settore enogastronomico; l’avvio di attività produttive su beni confiscati; la creazione di imprese sociali nel settore sartoriale e culinario, l’apertura di punti vendita, pasticcerie, panifici, punti ristoro. Sono anche previsti progetti relativi al contrasto alla tratta e allo sfruttamento lavorativo e sessuale, con proposte relative al ricorso a unità di strada, alla creazione di centri di accoglienza e all’offerta di servizi di assistenza legale, di formazione e orientamento lavorativo. La scadenza per l’invio delle proposte – che devono prevedere una durata compresa tra i 18 e i 24 mesi e partnership che coinvolgano, oltre a organizzazioni di terzo settore e volontariato, anche il mondo delle istituzioni, dell’università, della ricerca e del mondo economico – è prevista per il primo dicembre.