Terminillo

Il pranzo francescano conclude le iniziative della Comunità monastica del Terminillo

Ha tratto ispirazione dai fioretti francescani il il gustoso pranzo allestito nel grande salone parrocchiale dalla comunità monastica della Trasfigurazione del Monte Terminillo, con un menù preparato secondo gli ingredienti dell'epoca.

“Trovandosi Francesco in un eremo presso Rieti, era visitato ogni giorno dal medico per la cura degli occhi. Una volta il Santo disse ai compagni: «Invitate il medico e preparategli un buon pranzo». «Padre, – rispose il guardiano – te lo diciamo con rossore, ci vergogniamo ad invitarlo, tanto siamo poveri in questo momento». «Volete forse che ve lo ripeta?» insistette il Santo. Il medico era presente e intervenne: «Io, fratelli carissimi, stimerò delizia la vostra penuria». Il canonico Gedeone è nominato in numerosi documenti, l’ultima volta nel 1236. Era sacerdote e fu economo della Cattedrale di Rieti negli anni 1213-1216. È probabilmente Fonte Colombo, e il medico può essere identificato con maestro Nicola, ricordato in numerosi documenti locali. I frati in tutta fretta dispongono sulla tavola quanto c’è in dispensa: un po’ di pane, non molto vino e per rendere più sontuoso il pranzo, la cucina manda un po’ di legumi. Ma la mensa del Signore nel frattempo si muove a compassione della mensa dei servi. Bussano alla porta e corrono ad aprire: c’è una donna che porge un canestro pieno zeppo di bel pane, di pesci e di pasticci di gamberi, e sopra abbondanza di miele ed uva. A tale vista i poveri commensali sfavillarono di gioia, e messa da parte per il giorno dopo quella miseria, mangiarono di quei cibi prelibati. Il medico commosso esclamò: «Né noi secolari e neppure voi frati conoscete veramente la santità di questo uomo». E si sarebbero di certo pienamente sfamati, ma più che il cibo li aveva saziati il miracolo. Così l’occhio amoroso del Padre non disprezza mai i suoi, anzi assiste con più generosa provvidenza chi è più bisognoso. Il povero si pasce ad una mensa più ricca di quella del re, quanto Dio supera in generosità l’uomo”.

Da questo passo della Vita Seconda di San Francesco D’Assisi di Tommaso Da Celano, ha tratto ispirazione il gustoso pranzo francescano allestito nel grande salone parrocchiale dalla comunità monastica della Trasfigurazione del Monte Terminillo. Il menù è stato scelto e preparato secondo gli ingredienti che figuravano dentro quel canestro: uva, miele, gamberi e pane sono stati gli alimenti basi per il banchetto in onore di san Francesco. Il momento conviviale ha concluso la mattinata dedicata alla festività di Francesco Cantore del Creato, culminata nella santa Messa celebrata nel tempio votivo del Terminillo e l’offerta dell’olio per la lampada votiva. Un evento che ha concluso le nutrite iniziative dei mesi estivi messe in atto dalla comunità monastica.