Il clero reatino converge sul Giubileo

Nella Sala Conferenze dell’Oasi Gesù Bambino a Greccio, presieduta dal vescovo Domenico Pompili, si è svolta il 17 dicembre una interessante riunione del clero della diocesi di Rieti sul Giubileo della Misericordia.

Mons Lorenzo Chiarinelli, vescovo emerito di Viterbo, ha tenuto una riflessione di carattere spirituale sul Giubileo evidenziando che la Misericordia, cuore del Giubileo, è la parola chiave per indicare l’agire di Dio verso gli uomini. Si è poi soffermato sul significato biblico, teologico ed ecclesiale dell’avvenimento. Inoltre ha sottolineato che i segni del Giubileo sono la Porta, il Pellegrinaggio e l’Indulgenza.

«La Chiesa – citando le parole di Papa Francesco – ha bisogno di questo momento straordinario. Non dico è buono per la Chiesa questo momento straordinario. Dico: la Chiesa ha bisogno di questo momento straordinario».

In questo periodo è necessaria una conversione teologica, spirituale e pastorale e nuovi comportamenti e prassi concrete che portino ad una vita cristiana coerente. Il francescanesimo della Valle reatina può darci ispirazione per vivere bene l’anno Giubilare. La proposta che il Papa fa alla comunità ecclesiale è una sorta di guida su come intendere la presenza della Chiesa nel mondo.

Fu Papa Bonifacio VIII ad istituire il primo Giubileo nel 1300. Da allora i Giubilei ordinari si sono celebrati ogni 100 anni, poi ogni 50 anni, poi ogni 25 anni. I Giubilei straordinari sono stati celebrati al di fuori di queste scandenze.

Il Presule ha affermato che la Misericordia è un atteggiamento di benevolenza e di perdono ed ha trattato il rapporto tra Misericordia e Giustizia. La Misericordia è l’architrave della vita della Chiesa. La porta è il segno che indica Cristo. Il Pellegrinaggio è il cammino interiore. Il Giubileo manifesta, innanzitutto, che Dio è Amore.

Sono seguiti interventi del vescovo, dei sacerdoti e dei diaconi che hanno reso più viva e suggestiva questa riflessione sul Giubileo della Misericordia.