Il Cardinale Montenegro sui luoghi del terremoto: «Le storie degli uomini vanno ricostruite come le case»

La mattina del 20 febbraio, il cardinale Montenegro, presidente di Caritas italiana, si è recato sui luoghi della diocesi di Rieti colpiti dallo sciame sismico iniziato con la prima terribile scossa del 24 agosto 2016. Accompagnato dal vescovo Domenico e dal direttore della Caritas diocesana, don Fabrizio Borrello, il cardinale ha potuto verificare gli interventi e i progressi compiuti anche grazie all’intervento della Chiesa in situazioni di notevole difficoltà.

Nato a Messina e arcivescovo di Agrigento, il presidente di Caritas italiana proviene da terre dove i i terremoti sono di casa, e dunque conosce bene anche le problematiche della ricostruzione. Così, rivolgendosi al personale e ai volontari nel Centro Caritas realizzato ad Amatrice, li ha voluti ringraziare di essere persone «che si mettono lungo la strada per accompagnare chi si sente ferito, chi perde la speranza». Un’«arte dell’accompagnamento», ha spiegato, che è propria della Chiesa, «madre nel momento del bisogno e non solo».

A tutti, e in particolare ai più giovani, il cardinale Montenegro ha poi rivolto l’invito a non stancarsi: «di fronte alle difficoltà, la tentazione di dire basta, non ce la faccio, è sempre grande. Nel vostro cuore sappiate mettere sempre il motivo per cui bisogna continuare. Bisogna, insieme alla gente, guardare avanti e non è facile», ha aggiunto, esortando a trovare la forza nel Signore e nel Vangelo.

Poi l’invito a mantenere le radici, a non dimenticare ciò che è stato: «Questa gente ha bisogno di ricordare che prima c’era una vita: si possono fare delle scelte nelle quali l’importante è oggi, ma se l’oggi non è legato a ieri e non guarda a domani, passa in fretta e poi non si sa dove guardare. Le storie degli uomini vanno ricostruite come le case: sentitevi tutti impegnati su questo».

Tra gli altri luoghi visitati dal cardinale Montenegro c’è stato il Centro di comunità inaugurato pochi giorni fa a Cittareale dal vescovo Domenico alla presenza del direttore di Caritas italiana, don Francesco Soddu. La struttura, insieme alle altre realizzate nelle frazioni dei Comuni compresi nel cratere del sisma, è stata pensata per permettere alla popolazione di tornare, per quanto possibile, alla normalità.