Parrocchie

I santi come tesoro da trovare: la bella iniziativa dell’Azione Cattolica a Regina Pacis

Con una “caccia al santo” l’Azione Cattolica Ragazzi della parrocchia Regina Pacis ha voluto vivacizzare la mattinata dedicata a tutti i beati del cielo

“Santo-go”, a imitazione del “Pokémon-go”, il gioco tanto in voga tra gli adolescenti qualche anno fa. Una “caccia al santo” con cui l’Azione Cattolica Ragazzi della parrocchia Regina Pacis hanno voluto vivacizzare la mattinata dedicata a tutti i beati del cielo.

Prima di spostarsi tutti in chiesa per la solenne celebrazione eucaristica della festa di Ognissanti, bambini e ragazzi che hanno raccolto l’invito sono andati a cercare, per gli spazi parrocchiali, gli otto personaggi fatti rivivere da educatori Acr e catechisti: santi locali o legati al culto locale, quale la santa patrona della diocesi Barbara, il secondo patrono Felice da Cantalice, il fondatore della Chiesa locale san Prosdocimo, e ancora la beata Colomba compatrona della città, la martire sabina sant’Anatolia, il “nume tutelare” della valle reatina san Francesco, la sua prima seguace locale santa Filippa Mareri (interpretata da una “vera” sua figlia spirituale, suor Kristina) e quello che è un po’ il “reatino acquisito” per devozione, sant’Antonio di Padova.

Una volta trova il santo i fanciulli, divisi in squadre, per ottenere la “carta” vincente dovevano risolvere delle particolari “sfide” riferite alle caratteristiche agiografiche di ciascuna figura: così il grande amico della natura Francesco proponeva un gioco sui versi degli animali, santa Barbara una sfida a braccio di ferro a ricordo della grande forza che la sosteneva, mentre con san Felice, di cui si narra il miracolo dei bachi da seta con cui beneficiò una contadina, si dovevano ritrovare dei finti bachi. E se col vescovo Prosdocimo, edificatore della comunità cristiana locale, la sfida era nel costruire una piccola torre di fiammiferi, con il santo dalla “lingua pregiata” Antonio noto per i suoi Sermoni non poteva mancare una gara di scioglilingua. E la beata Colomba? Lei che ascoltò la voce del Crocifisso che le parlava in San Domenico, ha proposto un gioco di ascolto col “telefono senza fili”. Sant’Anatolia, la cui Passio narra che venne rinchiusa in un sacco col serpente che non le fece nulla, non poteva che lanciare una sfida alla corsa coi sacchi. In ricordo del cuore incorrotto di santa Filippa, invece, una gara a ricostruire un cuore.

Divertimento in salsa “santorale”, dunque, per i piccoli parrocchiani chiamati a rendere gloria a Dio nella universale chiamata alla santità.