I nipotini di Padre Gianfranco

Padre Gianfranco

Li vedi ovunque, ma sempre di sfuggita. Indaffarati, sorridenti. Salutano appena, poi squilla il telefono e, via, scompaiono. Sono gli eredi degli antichi sabaudi, non sono nostalgici né imboscati. Emergenti, aggiornati, rampanti, hanno il loro habitat naturale nei pressi degli assessorati.

Un amico burlone li ha soprannominati “Nipotini di Padre Gianfranco”, e per celia li ha suddivisi in varroniani e miracolati. Sono i nuovi intellettuali reatini, classe dirigente in formazione, rampolli postmoderni di antiche casate di baroni… inesistenti. Stanno sul web, naturalmente, nei bar, e in ogni luogo in cui qualcuno possa vederli.

Nobili tra i bifolchi e bifolchi tra i nobili. Il loro profilo è inconfondibile. Attivi, ipercinetici, boriosi, mostrano spesso un ottimismo di facciata, e quasi sempre giacche a quadrettoni da manager di provincia. Della vecchia politica hanno conservato solo il trionfalismo, dagli artisti di strada hanno mutuato il presenzialismo vano.

Dagli esperti di marketing hanno preso l’aria furbetta di chi sa vendersi bene. Tuttologi ed arroganti, sordi ad ogni dialogo con i comuni mortali, si fanno però attentissimi, al limite del timore reverenziale, quando si trovano davanti i potenti, i notabili, i pluridecorati di tutte le stagioni. Vuoti come sepolcri imbiancati, di tale vacuità hanno vaga contezza, e in segreto se ne vergognano.

Così si industriano ognora ad accumulare eventi, iniziative, forsennati aperitivi, discorsi, poesie, ed ogni altro spettacolo che possa sopravvivere in ambienti… grami e deserti. Custodi e insieme zimbelli del pensiero unico cittadino, ne rispecchiano davvero il carattere oscuro, pessimista e sprezzante. Disincantati, mutevoli e nichilisti, sono organici al feudalesimo, pur soffrendo un po’ del giudizio severo che la plebe ha di loro.

Sorprendentemente vitali, sembravano estinti col tramonto della Destra cittadina, e invece proliferano allegri anche negli ambienti della Sinistra scafata, filobancaria e qualunquista. Non sono peggiori di tutti noi. Certamente ci dirigeranno nel prossimo incantevole, inestimabile, ineffabile… declino.

O forse solo nella inevitabile transumanza, visto che dovremo emigrare in massa. Ma, statene certi, l’esodo sarà accompagnato dalle loro liti. Come attori gelosi, si contenderanno i ruoli di… Mosè, Aronne, il Vitello, il Parabucolico, eccetera.

State bene, se potete.