Prefettura di Rieti

Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, il messaggio del prefetto di Rieti

Il prefetto Giuseppina Reggiani desidera tuttavia rivolgere a tutti gli appartenenti delle Forze Armate italiane un messaggio di vicinanza e di apprezzamento per il loro impegno quotidiano al servizio del Paese, a salvaguardia dei nostri valori costituzionali

Ricorre oggi, 4 novembre, la “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate“, istituita nel 1919 per ricordare l’entrata in vigore dell’Armistizio di Villa Giusti che il 4 novembre del 1918 ha segnato per l’Italia la fine della Prima Guerra Mondiale ed il compimento del processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale.

Il 4 novembre del 1921 ebbe luogo la tumulazione del “Milite Ignoto”, nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma, per onorare i soldati che con il sacrificio della vita sono caduti per la Patria. Con il Regio decreto n. 1354 del 23 ottobre 1922, il 4 Novembre è stato dichiarato Festa nazionale.

Quest’anno, attesa l’emergenza epidemiologica e le misure di prevenzione della diffusione del contagio, non è consentito svolgere la consueta celebrazione della “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate”.

Il Prefetto Giuseppina Reggiani desidera tuttavia rivolgere a tutti gli appartenenti delle Forze Armate italiane un messaggio di vicinanza e di apprezzamento per il loro impegno quotidiano al servizio del Paese, a salvaguardia dei nostri valori costituzionali, nelle delicate missioni all’estero, per garantire pace e sicurezza, ed in tutte quelle circostanze, pubbliche calamità e negli altri casi di straordinaria necessità e urgenza, in cui intervengono con compiti specifici.

Oggi è l’occasione in cui rivolgere il ricordo e tributare omaggio a quanti, civili e militari, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e per difendere gli ideali, i principi e valori fondamentali ed irrinunciabili sanciti dalla nostra Costituzione, sui quali si basa la vita democratica e civile dello Stato e che dobbiamo riaffermare e consolidare nell’interesse unico del bene comune.