Gherardi: «né ricette, né sfere di vetro»

Silvio Gherardi, ieri, durante il convegno organizzato dal gruppo giovani imprenditori di Confcommercio Rieti dal titolo “Ostacoli alla crescita, che strada prendere”, ha detto: «Stiamo vivendo una delle crisi economiche più difficili degli ultimi 40 anni. Il progressivo depauperamento del nucleo industriale, con una importante compromissione del sistema economico locale; con ripercussioni visibili sulla piccola e media impresa, sul commercio e l’artigianato, impone una inversione di tendenza che veda il contributo fattivo della classe politica e delle Istituzioni, in raccordo con le organizzazioni sindacali».

Il capogruppo Udc – Lista Rilancio al Comune di Rieti ha spiegato che non ci sono «né ricette, né sfere di vetro che possono darci la formula per uscire da una crisi senza precedenti. C’è la necessità però di intraprendere nuovi percorsi per salvare le nostre imprese e consentirgli di guardare con un po’ di ottimismo alla ripresa economica. Investendo in innovazione di processo e di prodotti. Differenziando la produzione per intercettare spazi di mercato nuovi. Le vertenze in atto nel nostro territorio, non ultima la situazione che investe i circa 180 lavoratori della Schneider (senza contare gli oltre 200 della Micron), ci impone uno sforzo comune attraverso il quale aprirsi a nuove e proficue operazioni di mercato e scongiurare così la messa in mobilità di centinaia di lavoratori. Se è vero che la multinazionale francese è determinata a chiudere lo stabilimento reatino, seppur con un percorso concordato con le parti sociali ma ancora tutto da definire, è pur vero che il rischio, che la situazione che investe i lavoratori reatini della Schneider, assuma i contorni della vertenza Ritel, è estremamente elevato».

«Per questo – secondo Gherardi – è opportuno valutare per il rilancio del sito industriale reatino una operazione di investimento diverso (buy out) che veda l’acquisizione dell’Azienda da parte di un gruppo di manager e dipendenti, definito generalmente management team, che diventano così manager-imprenditori».