Italia

Genova due anni dopo, Conte: «Impegno per infrastrutture sicure, evitare altre tragedie»

Due anni fa, sotto un violento temporale, crollava il ponte Morandi, trascinando via con sé 43 vite

Due corone di rose bianche e rosse, una del presidente della Repubblica e una con la scritta “43 angeli per sempre nei nostri cuori”. Inizia con l’omaggio del premier, Giuseppe Conte, che si è fermato davanti alle due corone, la cerimonia di commemorazione delle 43 vittime di Ponte Morandi, a due anni dalla tragedia, nella “Radura della Memoria”, sotto il nuovo viadotto Genova San Giorgio. Quarantatré alberi di quarantatré specie diverse, su una pedana di legno e la scritta incisa sul ferro: “I 43 alberi di questa radura della Memoria sono qui a testimoniare la tragedia avvenuta martedì 14 agosto 2018 alle ore 11:36 nella quale persero la vita…”.

E, a seguire, i nomi delle vittime: Samuele Robbiano (8 anni), con papà Roberto e mamma Ersilia Piccinino. Chrystal Cecala (9 anni), con papà Cristian e mamma Dawna Munroe. Mirko Vicini e Bruno Casagrande. Alessandro Campora, Elisa Bozzo e Andrea Cerulli. Francesco Bello. Giorgio Donaggio. Marian Rosca, Anatoli Malai, Gennaro Sarnataro e Vincenzo Licata. Juan Carlos Pastenes con la moglie Nora Rivera e l’amico Juan Figueroa. Alberto Fanfani e Marta Danisi. Marius Djerri e Edi Bokrina. Luigi Matti Altadonna. Andrea Vittone, Claudia Possetti e i figli Manuele e Camilla. Alessandro Robotti e la moglie Giovanna Bottaro. Matteo Bertonati, Giovanni Battiloro, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione. Nathan Gusman, Melissa Artus-Bastit, Axelle Namate Place e William Pouzadoux. Henry Diaz e Angela Zerilli. Stella Boccia e Carlos Jesus Eraso Trujillo.

IL SILENZIO E LE CAMPANE A DUE ANNI DA CROLLO DEL MORANDI

Ore 11.36, le campane di Genova suonano a lutto, le sirene delle navi in porto risalgono la Valpolcevera. Un camion che suona il clacson sul nuovo viadotto. Due anni fa, sotto un violento temporale, crollava il ponte Morandi, trascinando via con sé 43 vite. Il silenzio avvolge i parenti delle vittime e le autorità, tra cui il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i ministri Paola De Micheli e Alfonso Bonafede, riuniti nella “Radura della memoria” a ricordare chi non c’è più. Lo spazio, dove sorgevano i palazzi abbattuti per consentire la costruzione in sicurezza del nuovo viadotto Genova San Giorgio, è stato inaugurato proprio stamattina: 43 alberi, ciascuno di una specie diversa, su una piattaforma circolare in legno, che resteranno qui finché non sarà pronto il memoriale definitivo.

La giornata è iniziata alle 9 alla chiesa di San Bartolomeo della Certosa, con la messa celebrata dall’arcivescovo Marco Tasca. Poi, all’interno della radura, le immagini con i volti di chi non c’è più, la benedizione cristiana e un momento di ricordo e preghiera per le vittime di religione islamica, guidato dall’imam Salah Husein. Poi gli interventi di Bucci, Toti, Conte e di Egle Possetti, presidente del comitato “Ricordo vittime di ponte Morandi”.

Terminata la commemorazione, riaprirà al traffico anche via Porro, dove risiedevano gli sfollati che non hanno voluto far mancare la propria vicinanza ai parenti delle vittime. Nel pomeriggio, alle 15, sempre a porte chiuse, a Palazzo Tursi verrà scoperta una targa con tutti i nomi di chi ha perso la vita due anni fa, sotto il drappo di San Giorgio, issato sul ponte Morandi subito dopo la tragedia e accuratamente restaurato per l’occasione. Infine, in serata, l’unico vero momento pubblico, in cui i genovesi potranno far sentire il proprio abbraccio alle famiglie, con una fiaccolata che, alle 21, da tre punti diversi della città (piazza Masnata a Sampierdarena, biblioteca di castello Foltzer a Certosa e ponte Pieragostini a Cornigliano) condurrà nuovamente alla radura.

CONTE: “LAVORIAMO PER FAR RINASCERE GENOVA, IN PNR DEDICHEREMO SPAZIO”

“Lavoriamo con la comunità genovese perché Genova possa rinascere. Ci sono le premesse” e “con il nuovo piano di rilancio dedicheremo impegno a Genova”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo dice a Genova, intervenendo alla commemorazione delle vittime del crollo del Ponte Morandi.

CONTE: “NON LASCEREMO GENOVA DA SOLA, IMPEGNO MIO E DEL GOVERNO”

Quella di oggi “non è una semplice cerimonia del ponte, è di più, è qualcosa di significativo, è l’atto di rammendare, di recuperare l’impegno di quelle giornate” immediatamente successive al crollo del ponte Morandi. “La politica quando promette rischia di creare illusioni”, ma “posso dire che io, che ero allora presidente del Consiglio, e ora a nome di tutto il governo, noi garantiamo l’impegno di non lasciare Genova sola”.  “Continueremo con voi a chiedere giustizia. Abbiamo i magistrati” impegnati in “una attività investigativa molto complessa che sta andando avanti”, e poi, spiega Conte, c’è “l’altro impegno a garantire che le nostre infrastrutture, perché tragedie del genere non si ripetano, possano essere sempre più sicure, sempre più efficienti. Questo è il nostro impegno”.

CONTE: “NUOVO PONTE PER COLMARE FRATTURA E VUOTO TRA LEVANTE E PONENTE”

Qualche giorno fa, all’inaugurazione del nuovo ponte Genova-San Giorgio, “eravamo sopra per recuperare quel filo di rete autostradale che si era interrotto, per colmare la frattura, il vuoto che si è creato tra le due parti della nella città, fra Levante e Ponente”, ricorda Conte. Il nuovo ponte che mostra “43 steli altissimi che si elevano nell’alto, si abbarbicano nel cielo e dominano il mare a significare 43 vittime nel crollo del ponte”, dice Conte. Quanto accaduto due anni fa “non potremo mai dimenticarlo”, prosegue il presidente del Consiglio, e “oggi siamo qui a due anni esatti nel giorno della tragedia” che “ho personalmente vissuto a distanza di qualche ora”. Di quel giorno “ricordo il lavoro febbrile delle squadre di soccorso, il dolore e l’angoscia vissute in quelle ore e nei giorni seguenti, la triste contabilità che mano a mano cresceva, la speranza ancora a distanza di reo di poter recuperare qualche vita”, prosegue Conte. Le famiglie delle vittime, con tutta la comunità genovese, hanno “con forza chiesto che Genova non fosse lasciata sola e che fosse assicurata giustizia a quelle vittime di questa tragedia”, ricorda ancora il presidente del Consiglio.

BUCCI: “43 VITTIME SONO PEZZO DELLA NOSTRA CITTÀ

“Genova è una città che non dimentica. Non ho mai conosciuto queste 43 persone, ma sono un pezzo della nostra città. Il nostro primo pensiero va alle loro famiglie, che continueranno a soffrire perché loro non ci sono più”. Così il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione, Marco Bucci, nel suo intervento alla commemorazione delle 43 vittime del crollo di Ponte Morandi, a due anni dalla tragedia. “Oggi, da qui, vogliamo dare un messaggio di giustizia, perché vogliamo sapere che cosa è successo, e di speranza, perché queste cose non devono succedere più”, conclude il primo cittadino.

TOTI: “PER NON DIMENTICARE, MEMORIA CONDIVISA E GIUSTIZIA”

“Per non dimenticare, ci vuole memoria. Perché sia memoria condivisa, ci deve essere giustizia. E perché ci sia giustizia, ci deve essere verità. Ho piena fiducia nel Tribunale della Repubblica. Prima ancora di chi verrà punito, vogliamo sapere che cosa è successo”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, nel suo intervento alla commemorazione delle 43 vittime del crollo di Ponte Morandi. “Abbiamo bisogno di futuro, che si costruisce senza dimenticare e sulla bellezza. E abbiamo iniziato a farlo con il ponte, con questa radura e gli alberi che cresceranno insieme, giorno dopo giorno, e con la rinascita di questo quartiere”, aggiunge. Il governatore ricorda quel 14 agosto di due anni fa, quando “l’Italia si è fermata davvero. E’ successo qualcosa che ci ha messo in confronto con le nostre coscienze”.

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