Formare alla protezione civile

L’assessorato alla Protezione Civile della Provincia, l’Anpas Lazio e la Spes hanno presentato la proposta formativa per volontari di protezione civile a tutte le associazioni.

«Il volontariato di protezione civile – spiega Paola Mariangeli della Spes – ha dato prova, negli ultimi anni, di un’alta rilevanza sociale. A seguito di eventi catastrofici si è potuta constatare l’importanza dell’opera dei volontari e la loro capacità organizzativa. Il loro impegno risulta però importante anche in attività di prevenzione ed informazione».

I corsi sono diversi e dedicati alle associazioni, giusto?

Sì. Ed ognuno avrà le sue caratteristiche. Per il primo corso i volontari dovranno essere in grado di conoscere le competenze della Protezione Civile, la normativa vigente, i settori d’intervento di un gruppo Volontariato di Protezione Civile e la normativa che regola il settore. Per i partecipanti si terranno sia esercitazioni che lezioni frontali per la durata complessiva di 12 ore, suddivise in 4 incontri di 3 ore ciascuno e saranno ammessi due volontari per ogni associazione.

Tra i tanti proposti ce n’è anche uno Antincendio boschivo.

Dalle statistiche sugli incendi risulta che l’autocombustione è un fenomeno quasi assente in natura. Quindi è chiaro che gli incendi hanno nella maggior parte dei casi natura dolosa o colposa. I volontari di protezione civile, oltre al compito di avvistamento e spegnimento degli incendi, devono avere sempre più il compito di diffondere presso la popolazione la cultura della prevenzione.

E il percorso formativo mira a questo.

È finalizzato a formare i volontari di protezione civile alla promozione della cultura della prevenzione e alla sensibilizzazione dei cittadini sul tenere comportamenti corretti al fine di evitare di provocare incendi. Quindi si parlerà anche di cause di propagazione degli incendi, del piano regionale antincendio e delle misure di prevenzione.

In questi ultimi tempi si lavora spesso anche con l’Orienteering. È previsto un corso anche su quest’attività?

L’orienteering è molto diffuso tra i volontari delle associazioni che operano a contatto con la natura sia per ragioni ludiche, che di valorizzazione dei siti e di salvaguardia ambientale. È una pratica che aiuta i volontari di protezione civile nell’esercizio della loro mission, e può servire ai giovani come elemento socializzante. Scopo di questo corso specifico è quello di aumentare il grado di conoscenze e capacità dei volontari nella pratica dell’orientamento e favorire il confronto tra volontari provenienti da esperienze diverse, facilitare l’avvicinamento e la conoscenza delle persone agli ambienti naturali per riconoscere l’importanza della loro salvaguardia.

Parliamo invece del corso dedicato a primo soccorso e BLS.

A chiunque può capitare di dover prestare soccorso a persone infortunate, ferite o soggette a gravi malori. Compito dei volontari è quello di saper riconoscere una situazione di emergenza e avere un approccio immediato su cosa si può fare, ma soprattutto su cosa non si deve fare.

Obiettivi del corso?

Formare, ma soprattutto informare i volontari in maniera efficace ed esauriente, trasferendo ai partecipanti le opportune conoscenze di natura tecnica e pratica: imparare a riconoscere un’emergenza, chiamare il 118, attuare i primi interventi in attesa dei soccorsi professionali. Quindi si parlerà di anatomia e fisiologia, dispnea, dolore toracico, shock, ferite ed emorragie, ustioni, fratture e lussazioni, intossicazioni, crisi epilettiche e convulsive, BLS.

Uno degli aspetti importanti della protezione civile è anche quello legato alla psicologia dell’emergenza.

La Psicologia dell’emergenza in Protezione Civile si rivolge a tutte le persone che hanno bisogno di un sostegno emotivo. Il compito principale è di avvicinare il disagio emotivo delle vittime di eventi critici e favorire le capacità di recupero, sia personali, sia della comunità di riferimento, attivando e valorizzando le risorse interne tipiche dei processi di resilienza. È dovere di ogni volontario assicurare sia nella quotidianità, sia durante un’emergenza, un adeguato supporto psico-sociale alla popolazione, prestando particolare attenzione ai sintomi di disagio che si possono manifestare come segni premonitori di un trauma. Da qui l’importanza di questo settore.