Festa a Lisciano in onore di Santa Maria del Soccorso. Padre Faraglia: «la Chiesa è un ospedale»

L’abitato di Lisciano si raggruppa tutt’intorno alla chiesa di Santa Maria del Soccorso, che costituisce l’autentico cuore del paese. E proprio in questa chiesa, la parrocchia di Santa Maria delle Grazie di Vazia si è riunita per celebrare la festa in onore della Madonna del Soccorso, molto sentita in paese.

Il simulacro della Vergine con il bambino, in terracotta, risalente ai primi decenni del ‘500, fu rinvenuto in una grotta e protagonista di fatti straordinari, che portarono il popolo a convincersi che la Madonna avesse scelto proprio Lisciano quale sua sede. Di conseguenza la statua fu portata in processione fino alla Chiesa, per poi collocarla sull’altare maggiore. Da allora è oggetto di una sincera devozione che culmina il 21 maggio nella festa a Lei dedicata.

I festeggiamenti sono iniziati nelle prime ore del mattino con lo sparo di colpi scuri della ditta Fenici mentre la banda musicale di Lisciano, diretta dal maestro Giovannelli, percorreva le strade del paese. Alle ore 11,30 tutta la parrocchia di Vazia ha raggiunto Lisciano per svolgere la solenne liturgia eucaristica presieduta dal parroco Zdenek Kopriva e concelebrata da padre Luigi Faraglia, nato a cento metri dalla chiesa di Lisciano.

È stato quest’ultimo a tenere l’omelia e particolarmente toccante è stato il racconto della sua vocazione, scaturito dall’esempio del poverello di Assisi alla tenera età di 12 anni e legato al 21 maggio, in quanto battezzato, comunicato e cresimato nella medesima data.

Oggi fa parte della comunità interobbedienziale nata l’anno scorso a Rieti e dal vescovo Domenico, e svolge il ruolo di cappellano dell’Hospice, esperienza che lo ha indelebilmente segnato. Al punto da riprendere la definizione con la quale il religioso si è rivolto ai presenti durante la funzione, citando il papa Bergoglio: «la Chiesa è un ospedale», poiché si prende cura dell’anima delle persone.

Quest’anno la festa della Madonna è coincisa con la festa della Santissima Trinità e Padre Luigi ha riportato le parole di papa Giovanni Paolo I che disse: «Dio è padre, prima ancora è madre», anticipando la figura di Maria che ben si accosta al mistero trinitario.

Ringraziandola per tutte le volte che la Madonna del Soccorso lo ha aiutato nelle difficoltà del suo ministero e intervenendo nella vita di ognuno di noi, padre Luigi ha concluso l’omelia affidando la protezione del Paese e dei suoi abitanti nelle mani di santa Maria del Soccorso.
La sera sono stati recitati i secondi vespri e alla preghiera ha fatto seguito la solenne processione per le vie del paese, animata dalla banda musicale di Lisciano, conclusa con la benedizione ed i fuochi d’artificio.