L’Europa delle diversità: arte, cultura e ambiente. 70mila eventi per le Giornate del patrimonio 2017

L’iniziativa del Consiglio d’Europa, sostenuta dall’Ue, vede la partecipazione di 20 milioni di cittadini in una serie infinita di iniziative su scala locale. Il primo obiettivo è sensibilizzare alle ricchezze culturali e naturali che compongono il Vecchio continente. Qualche esempio di eventi, dalla Slovenia alla Georgia, passando per Grecia, Francia, Finlandia e Spagna. Focus anche sui beni di carattere storico e religioso. E il 2018 sarà l’Anno europeo del patrimonio.

È l’“evento culturale partecipativo di maggiore portata in Europa”: sono infatti oltre 20 milioni i cittadini che ogni anno aderiscono alle Giornate europee del patrimonio, evento che dal 1985, per iniziativa del Consiglio d’Europa si celebra tra settembre e ottobre. Dal 1999 l’Unione europea vi si è unita nel patrocinarlo. Enormi gli obiettivi: “sensibilizzare riguardo alla ricchezza e alla diversità culturali dell’Europa, stimolare l’interesse per il patrimonio culturale europeo, combattere il razzismo e la xenofobia e promuovere una maggiore tolleranza verso le altre culture in tutta Europa” oltre che informare sulla necessità di tutelare il patrimonio e “invitare l’Europa a rispondere alle sfide sociali, politiche ed economiche del settore della cultura”.

Con e per i giovani. Ogni anno viene proposto un tema “paneuropeo”, che per l’edizione 2017 recita “Patrimonio e natura: un panorama di possibilità”, ma poi ogni Paese è libero di fare un po’ come vuole. Come nel caso della Francia che quest’anno il 16-17 settembre ha coinvolto 17mila siti e proposto 26mila eventi attorno al tema “Gioventù e patrimonio”. La Grecia ha scelto “Violenza e tolleranza” per i suoi eventi a settembre, mentre la Svizzera ne ha raccolti 330 sotto il titolo “potere e magnificenza”per rintracciare “le espressioni formali talvolta esplicite e talvolta celate del potere nel patrimonio culturale”.

Acqua e sentieri di pace. Fedele al tema europeo invece la Slovenia, con “Acqua, dal mito all’architettura”: a Tolmino, città posta alla “magica confluenza di due fiumi, Tolminca e Isonzo”, è stata inaugurata il 23 settembre la settimana del patrimonio culturale che fino al 30 settembre ha proposto oltre 380 iniziative. Ponti, mulini, pozzi, imbarcazioni, fontane, cascate, fiumi e laghi e poi grotte e infine il mare, insieme a oggetti e storie di acqua segnano il fil-rouge per eventi che rintracciano lo strettissimo legame tra questo patrimonio della natura e la storia, l’arte, l’architettura, la letteratura slovene.

Il filo passa anche attraverso la chiesa del Santo Spirito sulle Alpi Giulie, sopra il Polog,

una Chiesa commemorativa che ricorda i morti della prima guerra mondiale, posta sul “sentiero di pace dalle Alpi all’Adriatico”, lungo il fronte della guerra tracciato proprio dal fiume Isonzo.

Fonte di ispirazione… Fedele al tema anche la Georgia che il 30 settembre-1 ottobre ha proposto giornate di pulizia, laboratori su alberi e flora, visite a parchi e siti naturali, interventi e dibattiti. L’Islanda, dove la Giornata sarà celebrata il 14 ottobre, ha sposato in pieno la proposta europea e il suo calendario racconta di escursioni e di dibattiti sul crinale tra natura e cultura, clima e paesaggio. La Finlandia già a fine agosto ha vissuto le sue “giornate” a ritmo del motto “scopriamo la natura insieme”, partendo dal presupposto che “la natura finlandese è fonte d’ispirazione e luogo di riposo”,ma è anche spazio di “costruzione delle nostre identità” perché “molti siti naturali sono anche ambienti culturali”:quindi tutto il programma si è concentrato attorno ai parchi nazionali, ai parchi urbani nazionali, biotopi, patrimonio culturale vivente della natura, l’arte ambientale, i monumenti naturali e l’architettura del legno. Interessante la Spagna e le sue iniziative, iniziate in questi giorni, si protrarranno per alcune settimane a ottobre: colpisce la proposta che accomuna 18 municipalità attorno al tema dell’ulivo nella regione dell’Estremadura.

Dodici mesi speciale nel 2018. Sfiziosa è la rassegna delle proposte che ogni Paese ha preparato, ma anche incredibilmente e fortunatamente lunga. Oltre 70mila gli eventi in tutto il calendario. Il massiccio coinvolgimento degli stati Ue – mentre non tutti gli stati del Consiglio d’Europa in realtà hanno pubblicato un programma per queste giornate – lascia ben sperare nella prospettiva dell’Anno europeo del patrimonio culturale che scocca il 1° gennaio 2018: dodici mesi dedicati ad esplorare “la ricchezza e la varietà” del patrimonio culturale. Rispetto alle Giornate che si stanno celebrando, nell’intenzione del Commissario per la cultura, Tibor Navracsics, lo sforzo sarà di mettere in evidenza

la “dimensione europea di questo ricco patrimonio culturale”

perché sia “risorsa importante” nella “costruzione del nostro futuro”. Anche per questo la Commissione ha lanciato proprio pochi giorni fa un bando, nutrito con 5 milioni di euro complessivi, per finanziare progetti di cooperazione transnazionale connessi all’Anno europeo del patrimonio culturale, che siano “volte a rafforzare il senso di appartenenza a uno spazio comune europeo”, abbiano un “impatto a lungo termine” siano focalizzate “sulla sensibilizzazione e sulle attività di comunicazione”.