“Quell’enorme lapide bianca”, uno spettacolo per non dimenticare le foibe

Per decenni, c’è stata una pagina di storia italiana di cui non si poteva parlare.

Lo spettacolo “Quell’enorme lapide bianca” di Luca Violini vuol raccontare quella pagina scritta dal sacrificio delle genti istriano-fiumano-dalmate in Istria, alla fine della seconda guerra mondiale: un sacrificio negato, scomodo, da rimuovere.

Le foibe erano considerate un episodio minore di una guerra che aveva visto drammi ben più gravi, e comunque un episodio da non riesumare.

In scena c’è il dialogo intimo e privato tra due amici: uno sloveno e uno italiano. Lo sloveno, Ive, è vissuto nella sua verità, fatta di slogan, di pensieri semplificati da mandare a memoria; l’italiano, Enrico, non è sopravvissuto.

E non tanto alla violenza bestiale degli sgherri di Tito, quanto al silenzio imbarazzato, velato di opportunità politica, di tanti progressisti del suo paese.

Uno spettacolo in memoria della tragedia delle genti istriane fiumane giuliane e dalmate che va in scena per dire a tutti che non ci sono morti rossi, morti neri, o azzurri da spregiare o da appuntarsi sul petto come medaglie: ci sono solo persone che avevano degli affetti, dei sogni, dei volti cari, che adesso non ci sono più e che pretendono di non essere dimenticate.

“Quell’enorme lapide bianca” andrà in scena domenica 28 gennaio alle ore 17.30 nella Sala Polifunzionale Ater di Villa Reatina, in via Amelotti.

Il costo del biglietto è di quindici euro, per informazioni si può contattare il numero 320.5623974.