Educazione: a “Voices of faith”, la misericordia del perdono e l’importanza dell’istruzione femminile

Alla seconda edizione di Voices of Faith, l’evento internazionale di narrazione al femminile ospitato ieri, 8 marzo, nella Casina Pio IV nel cuore del Vaticano, sono state molteplici le testimonianze delle donne che, in tutto il mondo, hanno saputo coniugare la misericordia con il coraggio. Di perdono narra la storia di Cecilia Flores-Oebanda, già bambina lavoratrice nelle Filippine che, unitasi alla lotta contro la dittatura di Marcos, ha pagato la sua scelta con quattro anni di carcere con suo marito e i suoi figli, due dei quali nati durante la prigionia. Tornata libera si è dedicata a contrastare le odierne forme di schiavitù, fondando la Visayan Forum Foundation che ha già seguito 18mila casi e vittime potenziali di traffico di esseri umani e lavoro minorile. Dal Kenya, Caroline Kimeu e Judy Onyango si battono invece contro la piaga delle spose bambine testimoniando in prima persona l’importanza di poter andare a scuola: “l’istruzione trasforma le bambine in agenti di cambiamento”. Nata e cresciuta in un piccolo centro del Kenya, a 14 anni Caroline è stata costretta ad abbandonare gli studi non potendo la famiglia farsene carico: doveva sposarsi oppure andare a lavorare. Viste le sofferenze delle sorelle, costrette a matrimoni precoci, è andata a Nairobi, a 250 km da casa, dove ha trovato lavoro come domestica. Ora ha 21 anni e frequenta il quarto anno della St. Aloysius Gonzaga Secondary School: conta di poter sostenere l’esame di maturità il prossimo autunno e di iscriversi all’università. Judy a 16 è stata quasi costretta al matrimonio ma, dopo la morte del padre e la situazione di miseria in cui versava la sua famiglia di sei persone, è stata aiutata economicamente dalla Chiesa. A 31 anni, sta studiando per conseguire un Mba, con la prospettiva di ottenere un PhD in pastorale sociale che le consentirebbe di lavorare per la comunità, ripagandola così per l’aiuto ricevuto.