Don Stanislao accanto ai fedeli di Accumoli ospiti a San Benedetto del Tronto

«Siamo stati insieme 10 anni. Sono piccoli paesini di montagna, nei quali le conoscenze si fanno presto. Ma forse con il terremoto questo sentimento di stima reciproca è cresciuto ancora. Prima non mi sembrava ci volessimo così tanto bene».

A parlare è don Stanislao Puzio, parroco di Grotti. A lui il vescovo Domenico ha affidato la cura pastorale dei fedeli di Accumoli in trasferta forzata a San Benedetto del Tronto. Un servizio reso in attesa del rientro di don Cristoforo, tornato in Polonia per un periodo di riposo dopo aver sentito sulla propria pelle la dura forza del sisma.

Una supplenza, quella di don Stanislao, alla quale mons. Pompili ha pensato di affidarsi confidando nella conoscenza tra parroco e parrocchiani maturata negli anni in cui il sacerdote era di casa proprio ad Accumoli.

Per quanti sono costretti a stare lontano dal proprio paese e dunque dalle proprie chiese, la presenza del sacerdote può infatti essere un ritrovato punto di riferimento, un volto amico in mezzo a tanto spaesamento.

Anche se don Stanislao, i suoi vecchi parrocchiani, li ha trovati un po’ cambiati: «È come se la loro sofferenza aprisse un po’ più il cuore. Forse è anche una necessità: quando si bada alla casa, agli animali, alla vita – ipotizza il sacerdote – non si è troppo interessati ad altro. Forse, l’essere rimasti privi di tutto, in una stanzetta, conduce il cuore ad essere più aperto. Altrimenti la vita diventa davvero pesante».

Ciò detto, dal punto di vista materiale quanti sono ospiti in albergo a San Benedetto vivono probabilmente meglio dei pochi che sono rimasti vicino alle proprie case. Ma, a guardarle bene, le cose sono più complicate.

Prima della scossa del 30 ottobre, le persone che avevano scelto di presidiare i pressi di Accumoli erano molte di più. Il nuovo terremoto sembra come aver ridotto la speranza, spezzato la resistenza, reso vana l’attesa. Un sentimento da contrastare: lavorando sullo spirito, certamente, ma ci vorrebbero anche le opere concrete della ricostruzione.