«Sono andato a curiosare alla vestizione di Sant’Antonio, e l’immagine del santo, vestito solo del suo saio, appena stirato, mi è apparsa in tutta la sua semplicità». Con queste parole il vescovo Domenico ha aperto la sua prima celebrazione nel giugno antoniano: guardando a «quel sentimento che ci avvince e ci convince, al punto da essere tutti i qui in questi giorni, per ripartire dal suo segreto per meglio orientare la nostra vita».
«Il saio di Antonio – ha sottolineato mons. Pompili – lo rende fratello, se non addirittura figlio, di san Francesco. Comprendiamo allora che questa nostra terra ha nel saio, che dice della scelta della povertà, una indicazione che dobbiamo riscoprire anche ai nostri giorni. La parola equivalente, vista anche la crisi, è la parola “sobrietà”. Che quando viene scelta e non semplicemente subita – ha aggiunto mons. Pompili – ci porta a scegliere le cose essenziali e a rinunciare a tutto ciò che è superfluo».
Clicca qui per il programma completo del Giugno antoniano.
Clicca qui per il programma culturale del Giugno antoniano.
Foto di Massimo Renzi.