Don Domenico: «La sacralità della vita è la qualità dell’esistenza»

«Non si dà opposizione tra sacralità e qualità della vita. Entrambe attestano una consapevolezza che la vita è intangibile, intoccabile, indisponibile. Questo principio coerentemente deve illuminare tutte le questioni dibattute oggi dall’aborto all’eutanasia e non per motivi religiosi, ma per il principio del rispetto che si deve ad ogni creatura, qualunque sia il suo stato di vita».

Lo ha ricordato ai medici che hanno partecipato all’incontro organizzato dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute nel giorno della ricorrenza del loro patrono, San Luca evangelista, il vescovo Domenico Pompili.

L’iniziativa è stata pensata come rinnovato segnale di attenzione da parte del Vescovo e dell’Ufficio Pastorale per la Salute verso chi affronta ogni giorno la malattia e la fragilità, mettendo non solo a dura prova la propria fede, ma applicando cristianamente nella cura dei malati la carità e la compassione. Un modo per segnalare ai Medici che non sono soli nelle loro battaglie, ma hanno il pieno sostegno della Chiesa di Rieti.

Un orizzonde che don Domenico ha voluto comprendere nelle parole dette da papa Francesco ricevendo l’AMCI nazionale, «a proposito di quella ‘falsa compassione’ che potrebbe essere la strada per avallare una serie di tragici errori». «Alla fine – ha concluso il vescovo – il medico resta “un uomo per tutti”. L’umanità dice la vostra competenza necessaria e il ‘per tutti’ sottolinea l’ampiezza del vostro compito».