Don Domenico con Libera e l’Arpa per parlare di ambiente e giustizia al Liceo Artistico

Una mattina speciale quella che si è svolta oggi presso il Liceo Artistico “Calcagnadoro”, una mattina di studio e approfondimento dedicato all’Ambiente e alla Natura con ospiti importanti, che hanno saputo rapire l’attenzione di tutti gli studenti e dei docenti della scuola.

Il vescovo Domenico è stato accolto da occhi attenti, da una platea che ascoltava composta, interessata ed emozionata indossando le magliette di Libera Terra dalle Mafie, nate da un progetto didattico dell’Artistico sulla legalità. I temi erano complessi, ma il vescovo, grazie alle incalzanti domande degli studenti che hanno letto l’enciclica di Papa Francesco, ha risposto con gentilezza ed efficacia incantando per più di un’ora tutti per le sue capacità comunicative e di verità.

Le affermazioni del vescovo, che ha richiamato tante volte le parole del Papa della Laudato sì, sono portatrici sane di valori e scuotono, ci fanno pensare alle nostre abitudini e alla possibilità di scegliere un modello di vita meno sviluppista ma più felice, in accordo con la natura, in pieno rispetto e protezione dell’ambiente. I conflitti economico-sociali riguardano come noi ci poniamo verso l’ambiente che continuiamo a sfruttare in maniera scellerata in nome dello sviluppo economico fino a se stesso, della crescita finanziaria e della tecnocrazia. La forbice nel mondo si allarga e le ricchezze concentrate in poche lobby tagliano qualsiasi possibilità per una più equa ridistribuzione di risorse, impoverendo ancor più molte terre e i loro abitanti.

Non può essere “tutto a reddito”, ha detto il Vescovo, bisogna comprendere che tutto è connesso (l’uomo, le piante e gli animali, la qualità del suolo, dell’acqua e dell’aria) e se gli habitat sono minacciati o alcune specie si estinguono non è responsabile il caso ma l’uomo con i suoi insaziabili appetiti. Infine ha ribadito che bisogna avere “cura”, “misericordia” e ascoltare con “discernimento” (parole portatrici sane dell’enciclica), ma bisogna tornare anche a “contemplare”, una parola molto potente in questa scuola votata alla ricerca di bellezza.

Gli studenti hanno ringraziato mons. Pompili con un quadro ad olio raffigurante San Giovanni Evangelista con un’aquila, suo simbolo: un auspicio significativo a volare sempre alto per aiutare la Diocesi di Rieti a ritrovare nella natura la sua casa comune, che è la francescana Valle Santa.

È poi intervenuto Maurizio De Marco del Corpo Forestale dello Stato e fondatore a Rieti della sede di Libera, raccontando la sua esperienza a Lampedusa per incontrare e aiutare i migranti, spiegando il senso dell’accoglienza, il valore dello sport che unisce, il fondamento nella nostra vita della legalità perché mafia è anche un atteggiamento di disonestà, più diffuso di quello che sembri come afferma Don Luigi Ciotti. Parole che hanno scosso le coscienze: alcuni studenti hanno chiesto di poter prestare il loro apporto volontario quest’estate, dopo la maturità, proprio a Lampedusa.

Ambiente vuol dire anche protezione e monitoraggio dei nostri territori, giudicabili complessivamente in ottimo stato secondo le rilevazioni dell’Arpa Lazio. I tre tecnici professionisti, tra cui il geologo Fabrizio Millesimi, hanno descritto le loro attività e hanno saputo illustrare efficacemente ai ragazzi il punto di vista scientifico su cosa si intende per qualità ambientale e quali sono i comportamenti corretti di ciascuno di noi per preservarla. Si è tornati così ai punti sociali dell’enciclica, ad esortare a proteggere l’ambiente casa comune dell’umanità, a scuotere ciascuno dall’indifferenza, a lottare contro l’inquinamento e a cambiare modello di crescita per uno sviluppo sostenibile autenticamente integrale, che inverta con un cambio di passo l’insensata e tragica direzione imboccata negli ultimi vent’anni.