Dirigenti e personale del Comune: si sfora la spesa?

Il Sindaco e la Giunta rivendicano una buona gestione dell’ente e una consistente riduzione delle spese, comprese quelle per il personale. Ma dall’opposizione si insiste nel contestare alcune operazioni nel metodo e nel merito come nel caso dei dirigenti.

E per passare dalle parole ai fatti, lo scorso 2 settembre, il Consigliere Comunale della Lista Civica “Rieti che Sviluppa” Andrea Sebastiani ha presentato un esposto alla Procura Generale della Corte dei Conti della Regione Lazio segnalando anomalie proprio nella gestione delle spese per il personale.

Sebastiani, cosa c’è che non va nelle spese del Comune?

Senza voler entrare troppo nei tecnicismi, possiamo dire che ignorando tutta una serie di disposizioni e pareri contrari, l’Amministrazione Comunale ha continuato a far crescere la spesa per i dipendenti. A questo si aggiungono i profili delle singole assunzioni, che sono caratterizzate da innegabili vizi di legittimità.

Eppure l’Amministrazione insiste nel dire di aver invertito la rotta rispetto al passato…

Non è proprio così. Alla prova dei fatti, dall’insediamento della Giunta sono stati stipulati nuovi contratti nonostante su più documenti ufficiali fosse stato ribadito il divieto di assunzione. Ma l’Amministrazione afferma che i conti sono a posto, che l’obbligo di riduzione della spesa è stato rispettato, e che pertanto le assunzioni fatte nel 2012 erano regolari.

Sembrerebbe una posizione ragionevole.

Beh, è uno di quei casi in cui l’apparenza inganna. O quanto meno ci si rifugia nei sofismi. Le assunzioni hanno comunque generato una notevole spesa a carico del bilancio dell’ente. Il quale – è cosa nota – si trova in una situazione talmente grave da determinare il ricorso alla procedura di riequilibrio pluriennale, già formalizzata dal Consiglio Comunale. In ogni caso sarà la Corte dei Conti a stabilire chi ha ragione. Io ho voluto semplicemente rendere nota alla Corte la realtà che emerge sia dai documenti che dagli Organi di Revisione.

Vogliamo entrare nello specifico?

Facciamo un esempio: il 3 settembre 2012, con un Decreto del Sindaco, la dott.ssa Rosa Iovinella veniva nominata nuova Segretaria Comunale. Eppure nei ruoli dirigenziali del Comune è riportato il nome del dott. Carlo Ciccaglioni, Segretario Comunale di carriera. Paradossalmente poi, appena tre giorni dopo, la nuova Segretaria ha indirizzato una nota a tutti i Dirigenti nella quale, richiamato un parere dei Revisori dei Conti del marzo precedente, disponeva il divieto assoluto di assunzioni a qualsiasi titolo. Poi, nonostante il collegio dei revisori avesse già inviato un referto alla Corte dei Conti, segnalando lo sforamento della spesa di personale nell’anno 2011, la dott.ssa Iovinella nomina due nuovi dirigenti, il primo ad ottobre e il secondo a dicembre 2012.

Non è anche a seguito di quei pareri che il Comune ha scelto di affidare con trattativa privata una serie di servizi?

Infatti, e tal proposito mi piace ricordare di aver presentato diverse interpellanze. Credo che queste operazioni siano state fatte in violazione del codice unico per gli appalti. E a ben vedere, alcune aggiudicazioni potrebbero nascondere somministrazioni di manodopera fatte proprio eludendo il divieto di assunzione, per altro stipulate con soggetti giuridici non iscritti all’albo delle società interinali.

Ma i servizi bisognerà pure erogarli. E di conseguenza ci vuole personale. Però non si può assumere perché la mala gestione dei governi precedenti obbliga al contenimento della spesa. Non c’è una contraddizione? E come se ne esce?

Per non gravare l’ente di ulteriori esposizioni economiche a discapito dei cittadini, in termini di quantità e qualità dei servizi, andavano affidati i ruoli che avevano necessità di essere coperti a figure da rintracciare all’interno dell’ente, investendo, se necessario, nella formazione del personale. Qualora la ricerca non avesse sortito effetti, l’Amministrazione avrebbe dovuto procedere nella selezione del personale dirigente attraverso procedure pubbliche, imparziali e nel rispetto delle pari opportunità. Questo non è avvenuto e mi auguro che, poiché un dirigente costa quasi 100.000 euro l’anno al Comune di Rieti, chi ha sbagliato, violando le norme, venga condannato a risarcire i danni cagionati per far in modo che ci sia assunzione di responsabilità da parte di chi è così lautamente retribuito, e per evitare che a pagare siano sempre e soltanto i cittadini.

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