Chiesa di Rieti

Di chi mi faccio fratello prossimo?

Gli amici, si dice, sono i fratelli che ci scegliamo liberamente. Questa è la strada per superare la contrapposizione tra la libertà e l'eguaglianza, perennemente in conflitto tra loro. La fratellanza fa da collante per questi due valori, che altrimenti non si metteranno mai in equilibrio

«Questa mattina il Papa ha ricordato che tra gennaio e aprile sono morte quasi quattro milioni di persone a causa della fame». È iniziata così la riflessione del vescovo Domenico dopo il rosario di ieri sera.

«È a partire da questo dato, spesso ignorato – ha proseguito monsignor Pompili – che bisogna comprendere la giornata odierna, indetta dall’Alto Comitato per la Fratellanza Umana, che ha chiesto la preghiera, il digiuno e la carità, non solo perchè cessi il coronavirus, ma perchè cessino anche tante altre pandemie, tra cui la fame».

«L’iniziativa ha visto coinvolti ebrei, cristiani, musulmani, buddisti, induisti, divisi quanto a questioni telogiche, ma uniti dal sentirsi e riconoscersi fratelli».

Ma da dove nasce la fratellanza?

«Sicuramente in famiglia, che è il luogo dove si impara a convivere nella differenza e ad appartenere ad altri. Oggi a prevalere è in genere il modello del figlio unico, qualcosa di nuovo appare tuttavia quando dopo il primo figlio arriva il secondo. Una madre ha detto: nonostante una grande paura, la cosa più importante è che il secondo conferma quello che già sospettavamo, cioè che è possibile innamorarsi di un altro figlio con la stessa passione e intensità riservate al primo».

«Ciò che esprime questa madre è che l’amore non diminuisce in base a quanto se ne distribuisce, ma anzi accade il contrario. La prova della fratellanza è scoprire di essere accettato, nell’uguaglianza e insieme nella diversità, e le ferite affettive più profonde che spesso ci accompagnano per tutta la nostra esistenza, sono quelle che nascono dall’essersi sentiti discriminati e rifiutati, nella propria individualità».

La fratellanza definisce anche l’amicizia. «Gli amici, si dice, sono i fratelli che ci scegliamo liberamente. Questa è la strada per superare la contrapposizione tra la libertà e l’eguaglianza, perennemente in conflitto tra loro. Senza la fratellanza questi due valori non si riusciranno mai a mettere in equilibrio, come dimostra la terribile storia del ventesimo secolo, dove in nome della libertà si è dimenticata l’eguaglianza producendo una società a due livelli, e in nome dell’eguaglianza si è spesso uccisa la libertà in nome dell’ideologia».

«Non solo la fratellanza mette finalmente in equilibrio libertà ed eguaglianza, ma è anche ciò che colloca la fede rispetto alla giustizia, perchè non si può incontrare Dio – che non si vede – se non ci si prende cura del fratello che si vede».

Il vescovo conclude con una domanda che dobbiamo dunque porci ogni tanto: «Di chi mi faccio fratello prossimo?»