Dalla Uno bianca al G8. La democrazia negata

Oggi 28 aprile, alle ore 17, presso la Sala Cgil in Via Garibaldi, si terrà l’incontro dal titolo “Dalla Uno bianca al G8. La democrazia negata”. La voglia di dibattito e confronto arrivano dopo la condanna dell’Italia da parte della Corte di Strasburgo – in merito a quando accaduto 15 anni fa al G8 di Genova – con la dichiarazione all’unanimità che “quanto compiuto dalle forze dell’ordine italiane nell’irruzione alla Diaz il 21 luglio 2001 che deve essere qualificato come tortura e che fu violato l’articolo 3 su divieto di tortura e di trattamenti inumani o degradanti.

Ad introdurre l’incontro saranno il Segretario Cgil Rieti, Walter Filippi, Lucia Allegra, Segretaria Provinciale PRC, Maurizio Camerini, Segretario Provinciale SEL e Stefano Micheli, Segretario Provinciale PCd’I

Interverranno
Giovanni Russo Spena – Responsabile Democrazia e Istituzioni PRC
Gabriella Stramaccioni – Coordinatrice Nazionale LIBERA
Cosmo Bianchini già Segretario Nazionale SILP CGIL

Partecipa Carmelo Pecora autore del libro “Gli infedeli – Storie e domande della Uno bianca”.

A vent’anni dal clamoroso arresto dei fratelli Savi e degli altri componenti in divisa della banda, Carmelo Pecora – poliziotto a Forlì all’epoca dei fatti – ne ricostruisce la lunga sequenza di delitti e ripercorre le tappe principali dell’inchiesta, quella giudiziaria e quella della commissione parlamentare stragi e terrorismo, che si occupò del caso. E aggiunge altri scottanti interrogativi e questioni a quelli che, da allora, sono rimasti aperti. Come il problema della formazione delle reclute, del “rambismo” e dell’approssimazione nell’esercizio dei propri compiti e doveri istituzionali.

Dal 1987 al 1994 – per sette lunghi anni – la banda della Uno bianca seminò il terrore in Emilia Romagna e nelle vicine Marche. Un caso criminale senza precedenti: i responsabili di circa cento rapine, altrettanti ferimenti e ventiquattro omicidi erano – tutti tranne uno – poliziotti. Come fu che un cancro di quelle proporzioni e violenza crebbe nella pancia delle forze dell’ordine? Perché ci vollero sette anni a estirpare il male? E il male fu veramente estirpato? Cosa ci ha insegnato e cosa resta oggi di quella tragica vicenda?