Cinema

Dal cabaret al grande schermo, gli 80 anni di Renato Pozzetto

Cabarettista, attore, sceneggiatore, regista, con la sua comicità stralunata e gentile, Renato Pozzetto in oltre 50 anni di carriera è riuscito a imporsi nel panorama italiano diventando uno dei volti ironici più amati dal grande pubblico

‘Il ragazzo di campagna’ compie 80 anni, e torna a recitare. Sarà Giuseppe Sgarbi in ‘Lei mi parla ancora’, il nuovo film di Pupi Avati, tratto dall’autobiografia del padre di Vittorio ed Elisabetta Sgarbi, di cui inizieranno a breve le riprese. Ad annunciarlo è lo stesso Pozzetto in un’intervista a la Repubblica. Cabarettista, attore, sceneggiatore, regista, con la sua comicità stralunata e gentile, Renato Pozzetto in oltre 50 anni di carriera è riuscito a imporsi nel panorama italiano diventando uno dei volti ironici più amati dal grande pubblico.

Milanese d’adozione, nasce a Laveno, in provincia di Varese, il 14 luglio 1940, e cresce a Gemonio, dove la sua famiglia si rifugia durante la Seconda guerra mondiale per sfuggire ai bombardamenti. È qui che conosce Cochi Ponzoni. I due iniziano a “giocare con le parole” per sfuggire agli orrori della guerra e portare nella loro vita quella leggerezza che in futuro regaleranno al pubblico. Succede all’osteria L’Oca d’oro di Milano a inizio anni 60, luogo di ritrovo degli artisti dell’epoca, dove arrivano grazie a Piero Manzoni. È qui che il duo comico ‘Cochi e Renato’ esordisce, intrattenendo gli spettatori con quell’umorismo surreale e innovativo che caratterizzerà sempre il loro repertorio. Quindi il Cab ’64, insieme a Giorgio Gaber, Dario Fo e Enzo Jannacci, che contribuira’ alla scrittura di alcune delle loro canzoni di maggior successo, tra cui la celebre ‘E la vita, la vita’.

Sempre grazie a Jannacci, ‘Cochi e Renato’ approdano allo storico Derby Club e con lo stesso Jannacci, Felice Andreasi, Lino Toffolo e Bruno Lauzi formano il ‘Gruppo Motore’, chiamato cosi’ per l’energia cui avrebbe dovuto trainare il locale. Missione compiuta, ‘Cochi e Renato’ si impongono nuovamente e ben presto vengono chiamati a esibirsi in tv, approdando a ‘Quelli della domenica’, dove conquistano il pubblico giovanile.

A inizio anni 70 il duo si separa e Renato Pozzetto inizia la sua carriera nel mondo del cinema: il primo film sarà ‘Per amare Ofelia’, del 1974. Tanti i successi che seguiranno, da ‘Mia moglie è una strega’ a ‘Le comiche’ passando per ‘7 chili in 7 giorni’, ‘Grandi magazzini’ e l’indimenticabile ‘Il ragazzo di campagna’, solo per citarne alcuni. Una carriera lunga cinquant’anni (l’ultimo film nel 2015 con la commedia di Alessandro Genovesi dal titolo ‘Ma che bella sorpresa’) e un unico amore, quello per la moglie, Brunella Gubler, conosciuta a 16 anni sul Lago Maggiore, e che gli è rimasta accanto fino al 2009, quando è venuta a mancare a causa di una malattia.

da dire.it