Di “presenza femminile sfruttata e non riconosciuta” ha parlato ieri sera alla plenaria del Pontificio Consiglio della cultura la storica Lucetta Scaraffia, che questa mattina interverrà alla sessione conclusiva “Donne, Chiesa e culture nei prossimi anni”. Nella Chiesa, afferma, “le donne fanno cose straordinarie ma non hanno voce”. Un “silenzio” che fa perdere alla Chiesa preziose “opportunità di evangelizzazione”. Marco Impagliazzo, presidente Comunità Sant’Egidio, aggiunge: “Forse, se avessimo ascoltato di più le donne ci sarebbero stati meno abusi”. “Come valorizzare – chiede – il ruolo delle donne consacrate?”. Suor Eugenia Bonetti, nuovamente chiamata in causa dopo il suo intervento della mattina su tratta e schiavitù, esprime il sogno di “vedere un giorno un sinodo speciale sulla donna, per la donna e con la donna” per mostrare “la bellezza, la grandezza e la ricchezza che può offrire alla Chiesa”. Sottolineata da più parti la necessità, quando si parla di promozione della donna, di collocare la questione all’interno delle differenti culture e sensibilità. In occidente, è stato rilevato, si assiste ad una vera e propria “fuga delle quarantenni”; quasi ovunque alla crisi delle vocazioni alla vita consacrata. Non a caso il tema della sessione era: “Le donne e la religione: fuga o ricerca di nuovi modelli di partecipazione?”. Questa mattina le conclusioni e l’udienza con Papa Francesco.
Culture femminili: senza donne meno opportunità di evangelizzazione?
