NGenova è stata ferita da questa tragedia, ma non sarà assolutamente piegata». Non ha dubbi l’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, in una dichiarazione al Sir sul crollo del ponte Morandi, avvenuto oggi, che avrebbe causato, secondo le prime stime, almeno trenta vittime.
Eminenza, ancora una volta, sono ore di grande preoccupazione e dolore per la sua diocesi…
Genova è stata ferita da questa tragedia, però non sarà assolutamente piegata. Anzi, ne uscirà consolidata nel suo spirito di solidarietà che fa parte del suo animo e per quell’aiuto concreto di cui ha sempre dato prova al suo interno e anche oltre se stessa.
La Chiesa locale ha già organizzato diverse iniziativa di preghiera e sostegno.
La Chiesa è vicina, come già avvenuto in passato, nelle alluvioni e nella caduta del molo Giano. Tragedie che sono ancora nel cuore della città. Attraverso le parrocchie, in modo particolare, attraverso i parroci più interessati, nel territorio in cui si è consumata la tragedia, sono già in atto delle operazioni per alcune persone sfollate per motivi di prudenza. Ai familiari esprimo tutto il dolore della diocesi e la preghiera per raccomandare le vittime al Signore. Ai feriti auguro una pronta guarigione. Auguro che la città si compatti sempre di più in questi momenti e guardi avanti, guardi in alto stringendosi ma non chiudendosi in se stessa.
Un richiamo forte a evitare le polemiche che, come sempre in queste occasioni, non mancano…
Bisogna pensare soprattutto a chi è mancato, alle famiglie disagiate, ai feriti, ai disagi per la città. Disagi molto gravi, da tutto dobbiamo prendere spunto per guardare al futuro con sempre maggiore responsabilità, con prudenza e con spirito costruttivo.
Nelle prossime ore, eminenza, si recherà sul luogo della tragedia?
Si, appena mi sarà concesso, perché l’ho già chiesto. Andrò appena dalle autorità competenti e, in primis dalla Prefettura, riceverò indicazioni per non creare problemi alle operazioni in atto.
Un pensiero particolare sarà rivolto alle vittime nelle celebrazioni di domani dell’Assunta?
Sicuramente, non mancherà.