“Creaturamia” al Piccolo teatro dei Condomini

Domenica 31 gennaio alle 17, presso il Piccolo teatro dei Condomini, Marianna Esposito ha rappresentato l’opera “Creaturamia”. Sulla scena tre sedie e un tavolo. L’attrice e autrice, sola sul palco, utilizza questi pochi elementi in tutti i modi possibili, anche grazie a un gomitolo che srotola e avvolge intorno ad essi quasi a simboleggiare il filo del racconto.

La storia parte da una dichiarazione di stanchezza: “sono 5 minuti che ho acceso la luce del buongiorno e già vorrei spegnere la luce della buonanotte”. Andando avanti si capisce perché. Il figlio si droga. All’inizio qualche spinello, ma dopo poco è ricoverato per overdose. Da qui parte un odissea di dolore che travolge una madre. La malattia del padre, il carcere del figlio che non riesce poi a mantenersi un lavoro fino alle minacce degli spacciatori. Il culmine si raggiunge con la mamma costretta a comprare la dose per la sua creatura.

La donna è ferita nell’anima, ma perdona suo figlio ogni volta. In cambio non riceve alcuna riconoscenza, eppure tutta la storia è attraversata da lampi di tenerezza, piccoli gesti e situazioni che illuminano un esistenza altrimenti sofferta. Da spettatore si avrebbe voglia di tagliare quel filo e interrompere questo dolore. Emotivamente l’intensità e la forza delle sue espressioni è dirompente, alla fine dello spettacolo si contano molti occhi rossi per le lacrime.

Il testo si permette alcune metafore (esempio la droga diviene il sole nel gergo del ragazzo) senza per questo appesantire la rappresentazione. Anche la musica svolge un ruolo importante con sapienti contrasti. Ma è quel filo avvolto strettamente intorno alla bocca, ostacolando le parole della madre, a esprimere davvero la condizione di un amore sempre gratuito, sempre reipetuto benché sempre contrastato.