Chiesa

Covid, materiale salvavita nei Paesi in crisi. La nuova carezza del Papa

Non si ferma la carità di Francesco per i popoli più sofferenti a causa della pandemia che conta oggi oltre 177 milioni di vittime: alle Nunziature di nove Paesi sono stati inviati ieri ventilatori e dispositivi sanitari

Dall’America Latina, all’India, passando per il Sudafrica e la Siria, fino ad arrivare in Papua Nuova Guinea. Come sin dall’inizio della pandemia, attraversa ancora incessante il mondo la carità concreta di Papa Francesco per chi è nella sofferenza. Oggi l’Oms lancia un nuovo allarme per l’incremento dei contagi a causa delle varianti e mentre si continua a morire tra gli ultimi della Terra la campagna vaccinale procede intensamente nei Paesi più ricchi.

Per questo l’Elemosineria Apostolica, coordinata dal cardinale Konrad Krajewski, ha acquistato un’altra fornitura di ventilatori polmonari e il 17 giugno li ha inviati, insieme ad altro materiale medico-sanitario, in alcuni Paesi che necessitano ancora di simili dispositivi salvavita.

Al Brasile e all’India che detengono ancora il triste primato di un totale di quasi 50 milioni di vittime, sono stati destinati rispettivamente 6 dispositivi salvavita. 5 raggiugeranno invece l’Argentina e la Colombia, destinataria già in aprile di materiale medico dal Vaticano; 4 il Cile e il Sudafrica; 3 saranno messi a disposizione in Bolivia e in Siria e infine 2 serviranno ad alleviare le strutture ospedaliere in Papua Nuova Guinea.

La spedizione dei ventilatori – precisa l’Elemosineria –  è avvenuta con il corriere e sarà distribuita nelle strutture sanitarie locali grazie alle Nunziature.

Le nuove sfide della pandemia

Nonostante gli sforzi del personale sanitario nel mondo, la pandemia non può dirsi sotto controllo: mentre si ragiona in Europa del green pass per viaggiare senza restrizioni e di come poter fare a meno delle mascherine, fa paura il diffondersi di varianti e salgono i contagi nel Regno Unito – 11mila positivi per la variante delta –  in Russia e  in Portogallo, dove sono stati bloccati gli arrivi e le partenze per Lisbona.

da Vatican News