Cosa facciamo per rilanciare la nostra città?

Il 16 marzo si è tenuto a L’Aquila presso il ridotto del Teatro Comunale, un incontro tra la cittadinanza, il gruppo di ricerca OCSE – Università di Groningen (Olanda) e il Ministro Barca, per un dialogo su quali siano le priorità secondo i cittadini da affrontare per poter risollevare L’Aquila dopo lo shock del 2009, di cui tra l’altro fra poche settimane ricorrerà l’anniversario.

Tre anni sono ormai trascorsi, ma sentendo gli interventi fatti, pochi sono stati i risultati raggiunti in termini di ricostruzione. La proposta del team di ricercatori è stata quella di una smart city, ricostruire una città con nuove tecnologie da applicare a 360 gradi: dai rifiuti ai trasporti, dalla sanità alla sicurezza.

Ulteriori richieste, a parte la ricostruzione, che sono state fatte dagli aquilani hanno riguardato il rilancio del settore turistico, maggiori posti di lavoro per i giovani che si trovano costretti ad abbandonare la città, più luoghi di aggregazione per gli anziani e maggiore attenzione per i disabili, del tutto abbandonati in tale situazione.

Insomma tutto il mondo è paese.

Se escludiamo la ricostruzione, gli altri punti sono punti che perfettamente si adeguano anche alla nostra città e provincia.

Il rilancio del turismo, sviluppo delle infrastrutture, maggiori posti di lavoro, luoghi di aggregazione per i giovani e i non più giovani sono problematiche all’ordine del giorno.

Mi (e vi) domando: perché si deve aspettare una catastrofe naturale o economica per dover rimanere con il fiato sospeso in attesa di una soluzione?

Perché non si muovono passi prima, con una prevenzione, una valorizzazione dei nostri territori?

Ieri i vari Professori internazionali elogiavano la bellezza del territorio aquilano ma anche il nostro poi, non è da buttar via. Le potenzialità ci sono, ma anche altrettanta pigrizia nel svilupparle in modo strategico.

Il futuro è il vostro, ha detto ieri un esponente del gruppo di ricerca, e senza la vostra partecipazione qualunque proposta o soluzione non avrà alcun risultato. E noi?

Cosa facciamo noi per rilanciare la nostra città? Come sarà Rieti nel 2030: riuscirà anche lei a volare su ali d’aquila?