Coop 76, Pescetelli a Melilli: la verità è destinata a venire a galla

Quando un’azienda va in crisi, si cerca con ansia qualcuno disposto a rilevarne l’attività. Non è cosa facile e l’esperienza, specialmente dalle nostre parti, lo dimostra. Per la Coop ‘76, però, vi furono due manifestazioni di interesse, di Conad e di Coop Centro Italia, che, di fatto, furono rispedite al mittente. Ricordo che inutilmente proponemmo al Presidente della provincia Melilli una sede di confronto per valutare le varie ipotesi di cui si parlava. Si dimostrò pigro verso la nostra richiesta, e infine indisponibile, avendo già deciso, forse, di sostenere la “proposta Evergreen”.

Mi sembrò davvero un azzardo quell’idea, basata sulla costituzione dal niente di un soggetto imprenditoriale destinato a rilevare l’attività complessa di Coop ‘76 ed il rapporto di lavoro di circa 120 dipendenti. Il progetto poteva contare sul sostegno del Presidente della Lega regionale Venditti, ma era considerato rischioso e non condivisibile dal Presidente nazionale della stessa Lega Poletti, oggi ministro del lavoro nel governo Renzi.

Si arrivò, infine, ad una ipotesi di accordo sottoscritta dai sindacati regionali di categoria. L’intesa fu sottoposta all’approvazione dei lavoratori. Partecipai a quella assemblea in quanto segretario generale della Cisl di Rieti e manifestai grandi perplessità sull’accordo, che fu rigettato dai lavoratori con la maggioranza di un voto. Nonostante la bocciatura, però, il progetto di Evergreen andò avanti.

Un progetto fallimentare! Possiamo dirlo con assoluta certezza, ormai. Evergreen non ha riassunto tutti i lavoratori, anzi non ha assunto i lavoratori che dissero no all’accordo. Evergreen ha accumulato ulteriori debiti verso i lavoratori e con i proprietari degli immobili. Evergreen non ha risposto alle attese dei soci creditori.

Avrei preferito che il segretario regionale del Partito Democratico, che è il mio partito, avesse riconosciuto con serenità di aver commesso un errore di valutazione, invece di lamentarsi per la presunta falsità di notizie che lo riguardano. La verità è destinata, sempre e comunque, a venire a galla.

Oggi, la cosa essenziale è produrre ogni sforzo per arrivare ad una soluzione definitiva di questa vicenda, nell’interesse di tutti i lavoratori, dei soci, del tessuto produttivo territoriale, della comunità locale.