Con… fraternamente!

Confraternite

Tempo forte per i confratelli,

quello di Quaresima come quello di Avvento: i due periodi che, ormai da diversi anni, vedono riuniti i diversi sodalizi della diocesi per un momento di incontro fraterno e di formazione spirituale. La prima domenica del tempo quaresimale l’appuntamento è stato, come di consueto, nella parrocchia del Sacro Cuore: la chiesa e i locali parrocchiali del quartiere Quattrostrade hanno ospitato gli oltre cento partecipanti, in rappresentanza di varie confraternite del territorio diocesano. A fare gli onori di casa il parroco don Mariano, che della vita confraternale è delegato in diocesi, assieme al diacono Vincenzo che ha presieduto il momento di preghiera iniziale, improntato sulla spiritualità quaresimale. Ci si è poi riuniti nel salone per il momento di riflessione e dibattito, animato da Massimo Casciani: a partire dall’etimologia e dal confronto con il significato del termine religione, la discussione si è articolata su ciò che la fede oggi rappresenta per i credenti e come si possa giustificare ed argomentare una adesione di fede a fronte di una realtà che sottopone a feroce critica chi crede in qualcuno o in qualcosa. Chiusura mattinata con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Lucarelli, introdotta dalla statio e processione penitenziale al canto delle Litanie dei santi. Nell’omelia della Messa, monsignor Delio si è soffermato sul Vangelo domenicale, per poi riferire alcuni particolari dell’incontro da lui avuto una settimana con il Papa in occasione della Visita ad limina, durante il quale ha fatto al Pontefice anche un cenno alle confraternite come luogo privilegiato anche per un rinnovato annuncio che favorisca l’incremento della fede. Poi tutti a tavola, in un agriturismo della zona, per concludere in viva (con)fraternità!

Un momento speciale in chiave antoniana

ha caratterizzato il ritiro quaresimale delle confraternite, su iniziativa della Pia Unione che in città anima la devozione verso sant’Antonio, reduce delle solenni celebrazioni giubilari per il suo bicentenario. Essendo capitato a ridosso del 15 febbraio, che nella devozione verso il santo di Padova costituisce la memoria della Traslazione delle reliquie popolarmente detta “festa della lingua di sant’Antonio”, i responsabili del sodalizio hanno voluto condividere con tutti gli altri confratelli anche un momento devozionale attorno alla reliquia del “santo dei miracoli”: quello la cui lingua (che al momento della traslazione delle reliquie nella nuova basilica edificata a Padova a 32 anni dalla morte fu trovata incorrotta da san Bonaventura) ha annunziato la verità e la giustizia di Dio.

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