Ufficio Liturgico

Comunione e condivisione nella giornata conclusiva del corso di Animazione Liturgica

Dal 12 gennaio al 18 maggio 2018 si è svolto, presso il Centro pastorale «San Michele Arcangelo» di Contigliano, il corso di formazione liturgica per lettori e ministri straordinari della Comunione curato dal direttore dell’Ufficio Liturgico diocesano, padre Ezio Casella. Tutti coloro che lo hanno frequentato sono stati invitati a ritrovarsi insieme domenica 2 settembre, nella chiesa di San Domenico, per un incontro conclusivo. Il vescovo Domenico non ha mancato di incontrare i presenti e ricordare tre punti fondamentali

Un momento di comunione e di condivisione spirituale per quanti hanno seguito il corso dell’Ufficio liturgico diocesano rivolto a chi svolge due particolari servizi nelle comunità cristiane della diocesi: la proclamazione delle letture durante le celebrazioni liturgiche e l’aiuto ai ministri ordinati nel distribuire il pane eucaristico, in particolare portandolo ai fratelli infermi.

Domenica pomeriggio uomini e donne che hanno partecipato, nei mesi scorsi, al corso condotto da padre Ezio Casella al centro pastorale di Contigliano si sono ritrovati nella chiesa di San Domenico per il momento conclusivo. Il francescano direttore dell’Ufficio ha illustrato un sussidio con le indicazioni operative e il rito da seguire per i ministri straordinari della Comunione, allorché si recano nelle case, o in strutture di degenza come le case famiglia, a portare il Corpo di Cristo ai malati. Questo, infatti, è il ruolo principale di tali ministri, oltre a poter aiutare il celebrante a distribuire la Comunione durante la Messa, ma solo in caso di assemblee numerose e in assenza di diaconi o di altri sacerdoti. Padre Ezio ha inoltre tenuto una meditazione sul brano dell’evangelista Giovanni in cui Gesù si presenta come il pane di vita. Ai ministri straordinari è stato consegnato il tesserino identificativo e la teca in cui custodire le ostie consacrate.

A loro si è particolarmente rivolto il vescovo Domenico, giunto a portare il suo saluto e ringraziare per l’importante servizio. Monsignor Pompili ha voluto mettere in evidenza «tre grandi significati»: innanzitutto, l’essere un po’ come Maria «che va a trovare l’anziana cugina Elisabetta e porta, assieme alla sua stessa presenza, la presenza del Figlio».

Quella del ministro straordinario all’infermo non è infatti «una visita qualsiasi, non è la visita del dottore o di un amico sbadato… è l’incontro con il Signore attraverso l’eucaristia», per cui «richiede uno spirito di concentrazione e di preparazione che dà a questo gesto un valore ulteriore. E anche sul piano personale ciò può offrire anche alla vostra prossimità qualcosa di unico e di eccezionale».

Poi, ha proseguito il vescovo, nel «farsi prossimi alle persone che sono forzatamente a casa» si esplicita «il valore umano della solidarietà, oggi ancora più necessario perché spesso le persone fragili sono anche quelle più emarginate»: di qui fondamentale «la continuità con la quale svolgete questo compito», che a queste persone fragili dà «la sensazione di non essere ai margini». Ecco allora la necessità di svolgere tale servizio in modo «molto rigoroso: mai dare un appuntamento a una persona malata senza rispettarlo, perché quando si è immobili questo è un momento atteso, mancando il quale significa ferire la persona».

Infine, il servizio svolto dal ministro straordinario ha un profondo «significato ecclesiale», dato che non si svolge «a titolo personale, ma a nome della Chiesa»: e per don Domenico sarebbe auspicabile, anche se non sempre possibile, «che il momento in cui si prende l’ostia consacrata sia la celebrazione eucaristica, anzi dovremmo abituare le comunità che al momento della comunione prendete l’eucaristia davanti alla comunità per portarla ai malati», a evidenziare questo aspetto comunitario, ecclesiale, del servizio svolto dal ministro.

Non a caso il rito di istituzione dei nuovi ministri straordinari (o di rinnovo del mandato per chi già lo era e viene confermato per un ulteriore periodo) si svolgerà durante l’Incontro pastorale del prossimo fine settimana, dedicato alla dimensione sociale dell’evangelizzazione, a sottolineare questo aspetto del legame tra fede e vita, nell’andare incontro a situazioni di fragilità.

Il rito si svolgerà, alla fine del pomeriggio di sabato a Contigliano, nel corso della celebrazione dei Primi Vespri. Insieme, anche la benedizione a quanti si impegnano, invece, nell’altro importante servizio di proclamare le letture bibliche nelle assemblee liturgiche. Anche per loro, durante il raduno in San Domenico, la consegna degli appositi diplomi a chiusura del corso nel quale si è offerta la dovuta formazione sulle migliori modalità di prestare, durante le celebrazioni, la propria voce alla parola di Dio.