Ricostruzione

Collespada riparte tra commozione e speranza

Commozione, entusiasmo e un diffuso sentimento di speranza: questo lo stato d'animo delle tante persone presenti all'apertura del cantiere per la ricostruzione di Collespada

«Il segreto della nostra coesione non è che noi abbiamo la speranza, noi siamo la speranza»: così Giovanni Colletti, uno dei due portavoce della frazione di Collespada, ha sottolineato l’entusiasmo di tutta la cittadinanza per la giornata che ha sancito l’apertura ufficiale del cantiere.

Nonostante il freddo, infatti, sono stati tanti i volti che nella mattina del 20 gennaio hanno colorato le vie di Collespada, dimostrando felicità e commozione. Subito dopo la prima scossa, tutti gli abitanti si erano riuniti per trovare una soluzione unica di ricostruzione affinché il paese potesse ripartire nello stesso momento e, oggi, la forza della coesione è diventata realtà.

«È tanto che aspettavamo questo giorno e ci siamo arrivati. Questo è uno dei più grandi esempi in cui l’unità tra cittadini e istituzioni fa la differenza. Iniziamo un percorso che sarà lungo e duro ma anche bello perché nato con un’esperienza di comunità», ha dichiarato l’architetto Gori dello studio Arking spiegando, inoltre, che «il primo stralcio delle opere di urbanizzazione occuperà 120 giorni di esecuzione ai quali seguiranno i progetti di esecuzione».

Parole di gioia anche da parte del vescovo Domenico: «credo che questo sia un esempio virtuoso da seguire che rispecchia il risultato dei singoli cittadini che si tengono uniti». Accanto a questo ha poi ricordato l’impegno della diocesi nella ricostruzione della chiesa di Collespada e degli altri luoghi di culto colpiti dal terremoto.

L’ingegnere Wanda D’Ercole si è detta particolarmente soddisfatta: «Sono veramente contenta, voi siete un esempio di unità, farò di tutto per esaminare velocemente le pratiche e i decreti per la concessione dei contributi. Spero che tutti gli altri territorio facciano lo stesso, perché ho promesso che non me ne andrò finché non avrò ricostruito almeno i due comuni più distrutti».

La CNA di Rieti, che ha lavorato incessantemente in questi tre anni, è stata il punto di raccordo tra gli abitanti e le istituzioni. «L’obiettivo – ha spiegato Enza Bufacchi – è che la ricostruzione possa essere un’azione esemplare di partecipazione e un’occasione per far lavorare anche le imprese del luogo, così che ci possa essere anche rinascita economica».

«I protagonisti siete voi e la vostra modalità di mettervi insieme è un esempio da esportare» ha infine detto l’Assessore Di Beradino, evidenziando come nel cratere del terremoto si debba dare risalto anche alle frazioni. «La strada è quella giusta, passo dopo passo ci stiamo avvicinando alla ricostruzione. Oggi abbiamo fatto un altro gradino che può ridare speranza all’idea di comunità»

«Evviva Collespada!», il grido di gioia di Roberta Giacobetti, altra infaticabile portavoce, è riecheggiato per tutto il paese. Nonostante la complessità del cammino intrapreso, oggi gli abitanti di Collespada hanno dimostrato che attraverso l’unione anche quello che appare impossibile diventa possibile.