Cna: l’Inps e i reati delle imprese

Comma 1-bis dell’art. 2 della legge 683/83 “L’omesso versamento delle ritenute di cui al comma 1”, cioè quelle “previdenziali ed assistenziali operate dal datore di lavoro sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti”, “è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a 2 milioni”.

Ancora, il comma 1-ter dell’art. 2 aggiunge che la “denuncia di reato è presentata o trasmessa senza ritardo”. Così la legge a seguito della quale l’Inps ha segnalato alla Procura della Repubblica di tutta Italia e quindi anche della nostra provincia una messe di omissioni anche di poche decine o centinaia di euro.

Ovviamente le Procure non hanno potuto far altro che iscrivere nel Registro degli indagati i titolari delle aziende, svolgere le indagini e notificare attraverso la Guardia di Finanza la conclusione della fase preliminare delle stesse.

Non si può dire dello sconcerto degli imprenditori e delle imprenditrici, spesso ignari, perché magari le esigue somme pretese sono frutto di disguidi, e basiti di fronte a tanto spiegamento di forze e di risorse.

Ma è troppo invocare in tempi così difficili un po’ di ragionevolezza, trattandosi spesso, lo ripetiamo, di poche decine o centinaia di euro?

Nessuna copertura della CNA per i “disegni criminosi”, esclusivamente una richiesta all’Inps di una diversa modalità di gestione anche, se necessario, attraverso una revisione della legge.