Climb for life: l’esperienza del dono ha fatto centro

All’Auditorium Varrone grande coinvolgimento per Climb for life

Una folla di giovani, quasi 450 tra futuri infermieri e maturandi degli istituti superiori ha seguito le due sessioni della lunga Giornata di studi e di sensibilizzazione per la donazione del midollo osseo del 14 dicembre. Ideata e organizzata dal CAI di Rieti in stretta sinergia con il Comune di Rieti, le Università “Sapienza” e “Sabina Universitas”, con l’AIDO della Provincia di Rieti e l’AUSL cittadino, la manifestazione “Climb for life.

La montagna che aiuta” è stata un’esperienza molto forte, una grande opportunità per capire come salvare la vita di qualcun altro partendo da noi stessi. Coinvolgenti le testimonianze del Prof. Marco Vignetti (Dip.to di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia, “Sapienza” Università di Roma) e della Dott.ssa Pina Riposati (Centro Trapianti Ospedale di Rieti) che, tra i tanti e competenti interventi, hanno illustrato lo stato dei trapianti del Lazio e di quanto sia complessa e delicata l’urgenza della donazione di organi in un’ottica di eccellenza delle strutture pubbliche italiane. Oggi il dibattito è acceso, la comunità scientifica è critica sulle cure con cellule staminali come sulla conservazione in banche private del cordone ombelicale, con il giro di affari ad esso legato a fronte di esiti incerti nella riuscita delle operazioni.

Travolgente e molto forte la comunicazione del giovane climber di Bassano del Grappa Giovanni Spitale, 26 anni, in attesa di trapianto di midollo osseo. Ha coinvolto tutti i giovani facendoli ridere, ponendo domande e inchiodandoli poi a riflettere sul valore della donazione per salvare una vita di uno sconosciuto: più donatori, più persone si possono salvare. Un’equazione semplice ma sconvolgente, visto che il Lazio è l’ultima regione nella statistica di donatori.

Mentre scorrevano le foto di Giovanni che arrampica con passione e bravura e poi quelle in ospedale con un peluche arrampicato lungo una flebo, il protagonista dell’evento ha spiegato con chiarezza cosa significa donare il midollo osseo, cosa è la tipizzazione, l’esame cioè che si fa per diventare donatori , cosa tutto questo comporta per chi dona (persone tra i 18 e i 40 anni), e infine quanto è importante diffondere la corretta informazione per diventare potenziali donatori.

Fondamentale è stato l’intervento del Consigliere Comunale Dott. Enrico Zepponi che ha spiegato come il Comune di Rieti dà oggi la possibilità ai propri cittadini di esprimere, al momento del rilascio o rinnovo della Carta d’identità, il proprio consenso o diniego alla donazione di organi e tessuti.

Rieti è il primo comune del Lazio e il quarto in Italia (dopo Perugia, Terni e Cesena) ad attivare questo servizio. Da questa giornata di studio e di sensibilizzazione è scaturita la volontà di fare rete tra i diversi soggetti per diventare immediatamente operativi sul piano della diffusione della cultura della donazione nelle Università; grazie anche all’AIDO si lavorerà per contribuire a rendere più efficace ed efficiente la possibilità di nuove adesioni di potenziali donatori. E’ stata infatti la forza convincente di Giovanni a far sì che anche il più forte e famoso arrampicatore del mondo, Adam Ondra, diventasse anche lui donatore di midollo osseo.