Città Nuove: ristrutturazione interna e rilancio del territorio

Si è riunito Il coordinamento Provinciale Città nuove Rieti. Un incontro finalizzato all’avvio di una strutturazione interna e alla individuazione delle tematiche da affrontare per il rilancio del territorio.

Tra le tematiche affrontate, restano indispensabili e non più procrastinabili per il coordinamento:

  • L’attivazione di politiche industriali tese, da un lato alla salvaguardia con ogni mezzo e con determinazione dei siti produttivi in crisi, si auspica per questo un esito positivo per la vertenza Schneider e dall’altro finalizzate alla attivazione di misure legate all’innovazione e la ricerca rilanciando il progetto cittadella dell’innovazione.
  • Infrastruttura fondamentale per sostenere, rafforzare e attirare quel tessuto di piccole e medie imprese che nonostante la crisi continuano a costituire l’ossatura del nostro paese.
  • Il Terminillo, fresco di delibera definitiva che attribuisce ben 20 ml di euro per il rilancio della montagna. il quale riteniamo debba iniziare attraverso il consorzio , già dai primi mesi dell’anno prossimo le procedure affinché i progetti approvati e finanziati si traducano in opere concrete , con l’auspicio che prevalga il pragmatismo alle ideologie ambientaliste che pure si sono espresse alcune settimane fa. Facendo così della nostra Montagna un volano socio economico del settore Turistico-sportivo per l’intero Territorio.
  • Il tema delle infrastrutture, consapevoli del momento che stiamo attraversando, riteniamo debba ritrovare spazio nella discussione politica, In questo senso l’adeguamento della Salaria così come rimodulato per volontà dell’attuale Assessore regionale alle infrastrutture dall’ Anas , rendendolo fattibile in considerazione dei fondi disponibili crediamo debba trovare la via dell’attuazione.

Nel corso della riunione si è convenuto anche sulla necessità di un cambio di visione per quanto riguarda il tema dello sviluppo socio economico, sottolineando «la necessità di puntare oltreché agli interventi per il territorio dagli organi istituzionali sovra Provinciali, ai progetti che possono nascere dal territorio».

Nello specifico si è ritenuto che alcuni progetti come il plus e i piani integrati i quali non intaccherebbero minimante sotto il piano economico il Comune di Rieti, stanno subendo una battuta di arresto se non addirittura un affossamento, senza giustificazioni sostenibili se non da una visione ideologica sterile e da una pregiudiziale di parte.

«I due progetti sopra menzionati – spiegano da Città Nuove – restano a nostro avviso di fondamentale importanza per lo sviluppo non solo del Capoluogo ma dell’intero territorio. Progetti che se attuati produrranno finalmente la nascita di nuovi asset su cui fare leva, capaci di implementare l’offerta lavorativa. Artigianato locale, sistema turistico, servizi, commercio, ambiente alcuni dei settori interessati all’origine del progetto. Infine, riteniamo sia indispensabile, vista la mancata conversione in legge del decreto sul riordino, di avviare quanto prima una politica tesa alla salvaguardia di tutte le Provincie laziali, facendo leva attraverso una posizione forte e condivisa sulla necessità di riorganizzare l’assetto del territorio tenendo conto delle peculiarità e delle affinità poste alla base per un riassetto omogeneo. Crediamo fortemente a differenza di come era stato concepito dal legislatore l’accorpamento del nostro Territorio che per ottenere un risultato concreto si debba partire, specie in una regione come il Lazio, dall’ istituzione dell’area metropolitana , puntando su un ridimensionamento dell’attuale territorio della Provincia romana a favore delle Provincie confinanti».

Sul versante della strutturazione interna, continua l’opera di rinnovamento e coinvolgimento della fondazione Città nuove Rieti.

Si è formato un nuovo nucleo costitutivo, composta da trentenni e quarantenni appartenenti ai diversi settori della società , che verrà presentato a breve in una assemblea in corso di organizzazione , dove prenderanno parte i dirigenti Nazionali della Fondazione: «una nuova generazione stufa di assistere passivamente allo spettacolo indecoroso che ci viene offerto ormai quotidianamente, spinta dalla voglia di riappropriarsi del proprio futuro e che soprattutto rifiuta quel sentimento di rassegnazione al quale assistiamo da troppo tempo».

«Il collante che ha reso possibile la nascita del nuovo gruppo Dirigente – spiegano dal coordinamento – è rappresentato dalla voglia e la fermezza di riaffermare quei valori oggi messi colpevolmente in penombra. L’etica, la morale, la meritocrazia, la giustizia sociale, la partecipazione, l’orgoglio di appartenenza, questi alcuni dei valori di riferimento posti alla base delle azioni del Coordinamento. In questo senso, continuando nell’opera promossa dai Dirigenti della fondazione in primis dalla Polverini, i quali alla luce degli ultimi avvenimenti in seno al consiglio Regionale hanno rimesso in discussione una serie di scelte, specie in ordine ai soggetti ai quali gli era stata data fiducia, il nuovo direttivo lungi da giudizi personali ed in coerenza con i valori di riferimento, intende affrontare e risolvere quanto prima quelle situazioni che si sono generate in questi ultimi tempi in ambito locale e che hanno visto coinvolta la fondazione stessa».