Vescovo Domenico

«Ci mancherai, don Domenico»: il saluto delle istituzioni a monsignor Pompili

Anche tra i rappresentanti delle istituzioni, sono stati in tanti a manifestare il proprio saluto al vescovo Domenico, in partenza per guidare la diocesi di Verona dopo sette anni trascorsi a Rieti

Anche tra i rappresentanti delle istituzioni, sono stati in tanti a manifestare il proprio saluto al vescovo Domenico, in partenza per guidare la diocesi di Verona dopo sette anni trascorsi a Rieti.

«Tra le persone incontrate in questi anni di vita politica reatina in molte hanno arricchito il mio bagaglio personale e professionale, ma nessuna ha avuto il ruolo del nostro vescovo. Lo salutiamo e sento il bisogno di spendere poche parole in questo giorno di commiato. Con lui è stato portato avanti un lavoro fruttuoso dal punto di vista amministrativo e vi è stata una collaborazione sincera che ha permesso di raggiungere risultati, primo fra tutti l’apertura del Palazzo Aluffi per l’Università.
Da lui ho imparato, ho avuto consigli buoni, don Domenico ha raccolto le mie confessioni personali e mi ha accompagnato in scelte difficili quando ne ho avuto bisogno.
Corre l’obbligo di fermarsi a pensare a quanto ricevuto. Ho avuto in dono l’amicizia e la vicinanza di una persona che sento il bisogno di ringraziare. Una gratitudine grande e su due fronti.  Ringrazio come presidente della Provincia monsignor Pompili per il coraggio, la maestria e l’acume con cui ha guidato la diocesi reatina. Ha portato avanti il suo ministero con incredibile generosità, prodigandosi senza sosta nei momenti più tristi e più lieti della comunità.  La più grande dote che gli riconosco è la presenza, una presenza attenta e puntuale, anche nelle parrocchie più piccole della provincia. Aggiungo con umiltà un ringraziamento personale, per il tempo che mi ha dedicato, per le parole che mi hanno aiutato, per il riguardo con cui ha saputo essermi vicino. Il vescovo ha dato tanto alla Chiesa di Rieti e tutti noi ora non possiamo che augurargli il meglio per il prestigioso incarico a cui viene chiamato. Non voglio accodarmi a quanti si dispiacciono per la sua partenza. Una grande personalità come lui è davvero giusto che sia a servizio di altri luoghi. Porterà altrove un po’ di esperienza del reatino forgiata anche dalla grave situazione affrontata post sisma. Noi restiamo senza la sua guida, ma forti di quello che ci ha lasciato, non è poco. Caro don Domenico porti con te nella tua nuova missione l’affetto, la riconoscenza e la stima di tutta Rieti. Il nostro impegno sarà ricordare anche negli anni a venire il motto, scelto alla base del suo stemma: “Ut fructum afferatis” – Affinché portiate frutto
Con le nostre azioni e nelle nostre possibilità cercheremo di portare frutto nella nostra amata provincia. È l’insegnamento che ci lascia, che porterò, che porteremo sempre con noi», scrive il presidente della Provincia di Rieti, Mariano Calisse.

«Don Domenico è stato un pastore affettuoso per i credenti ma anche uno straordinario punto di riferimento per tutti i cittadini che in lui hanno trovato un volto e una voce rassicuranti e sempre pronti a sostenere le esigenze di ognuno, peraltro in un periodo storico tra i più complicati, segnato prima dal sisma e poi dalla pandemia. Nel ringraziare sentitamente Sua Eccellenza per lo straordinario percorso vissuto assieme, sottolineo come la sua figura sia stata un ineguagliabile supporto anche per gli amministratori del Reatino, in grado di collaborare in maniera preziosa a progetti, idee e strategie di rilancio del territorio. Rieti non dimenticherà mai don Domenico. La nostra città sarà sempre la sua casa», dice il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi.

Tra i saluti, anche quello dell’amministrazione comunale e la cittadinanza di Cittareale, che salutano il vescovo e gli augurano buon lavoro per il prossimo impegno nella città di Verona.

«È innegabile che don Domenico ci mancherà: sia spiritualmente ma anche per la sua opera di presenza costante sul territorio nei momenti del post sisma.
Non da ultimo, vorrei ricordare anche il suo continuo impulso nel sottolineare sempre che la ricostruzione materiale da sola non basta: occorre una visione imperniata su uno sviluppo socio economico che non si fermi all’ordinario. In questo caso vorrei ricordare il suo recente appello legato alla proposta di realizzazione della ferrovia dei due mari. Nel contempo siamo fiduciosi nella prossima nomina del successore da parte di Papa Francesco, da sempre attento e vicino anche lui ai nostri territori»,  dichiara il sindaco di Cittareale Francesco Nelli.