Sagre

Centesima edizione per la Sagra del Polentone di Castel di Tora

Torna la Sagra del Polentone al sugo di magro di Castel di Tora, preparato da cento anni esatti secondo l'antica ricetta tradizionale

Finalmente torna, per la gioia dei buongustai, il polentone al sugo di magro di Castel di Tora, preparato con passione e dedizione da cento anni esatti.

L’appuntamento gastronomico festeggia infatti il secolo di vita, da quando tradizione vuole che l’antico piatto a base di aringa, tonno, baccalà e alici si incontrino tra i sapori “di magro” del sugo con cui condire la polenta, o meglio il polentone.

All’interno di una tensostruttura riscaldata, domenica 26 febbraio Castel di Tora celebra un piatto povero ma ricco al tempo stesso di sapori e storia, che unisce idealmente l’Italia da Nord a Sud. Nell’Appennino centrale, la polenta non è solo una tradizione secolare, ma una vera e propria istituzione: Castel di Tora è infatti uno dei sedici paesi che compongono l’Associazione Culturale dei “Polentari d’Italia“, uniti dalla stessa voglia di riscoprire le tradizioni e confrontarsi attraverso questo piatto.

Domenica prossima a mezzogiorno – all’interno di una comoda struttura al coperto – inizierà la distribuzione del famoso polentone, e tra un piatto e l’altro i visitatori potranno assistere a un piacevole intrattenimento musicale, oppure curiosare fra gli stand di oggettistica e di prodotti tipici.

Ottimo cibo e tanto divertimento quindi, ma non solo: la “Festa del Polentone” rappresenta un’ottima occasione anche per chi ama scoprire i gioielli meno conosciuti del nostro Paese.

Castel di Tora, arroccato sulle rive dello splendido Lago del Turano, è considerato uno dei borghi più belli d’Italia e offre ai turisti angoli caratteristici e scorci mozzafiato. E così si potrà passeggiare all’interno dell’antico borgo passando sotto la torre esagonale medievale dell’XI secolo, adiacente al Palazzo Scuderini, e poi su per i vicoli che conducono a piazzette ben tenute e curate; e ancora scoprire mura e torrette trasformate in case e ancora archi, scalinate, grotte e cantine scavate nella roccia. Fino al 1864 il paese si chiamava Castelvecchio, poi si decise di legare il suo nome a Tora, antico insediamento sabino nel quale avvenne – nel 250 d.C. – il martirio di Santa Anatolia. A lei è dedicato un santuario, che si erge su una collina attigua al borgo.

Da https://www.fuoriporta.org/