Due i dati da rimarcare: anzitutto i principali titoli vengono dalla Mostra del Cinema di Venezia, che conferma le sue scelte di qualità; inoltre Netflix fa il suo ingresso ufficiale nella notte degli Oscar.
Si terrà il prossimo 24 febbraio la cerimonia degli Oscar edizione 91, i premi dell’industria del cinema statunitense. Tra i più nominati, con 10 candidature, ci sono “Roma” e “La favorita”, tallonati con 8 nomination da “A Star Is Born” e “Vice. L’uomo nell’ombra”; la sorpresa è l’action della Marvel “Black Panther” che irrompe tra i favoriti con 7 candidature. Due i dati da rimarcare: anzitutto i principali titoli vengono dalla Mostra del Cinema di Venezia, che conferma le sue scelte di qualità; inoltre Netflix fa il suo ingresso ufficiale nella notte degli Oscar. Ecco il punto del Sir e della Commissione nazionale valutazione film.
“Roma” strega Hollywood così come la regina capricciosa di Lanthimos. Quando Alfonso Cuarón ha alzato il Leone d’oro alla 75a Mostra del Cinema di Venezia per “Roma”, tutti hanno pensato che la forza e la poesia di quel suo film potesse condurlo direttamente agli Oscar. E così è stato: forte di 10 nomination,
il film del regista messicano in bianco e nero è tra i più quotati alla vittoria.
Tra le candidature troviamo miglior film, regia e le attrici Yalitza Aparicio (protagonista) e Marina de Tavira (non protagonista). Sempre a Venezia il greco Yorgos Lanthimos aveva vinto due premi con “La favorita”; ora il suo film sulla corona inglese del XVII secolo, satira feroce su potere e corruzione, ottiene 10 candidature, soprattutto per film, regia e interpreti: Olivia Colman nella cinquina come miglior attrice, mentre Emma Stone e Rachel Weisz come non protagoniste.
Nonostante sia uscito quasi a mani vuote dai Golden Globe “A Star Is Born” di Bradley Cooper incanta l’Academy con 8 candidature.
Tra queste: film, attore protagonista, attrice protagonista Lady Gaga e miglior canzone “Shallow” (la statuetta più sicura di tutte). Ancora una satira politica con “Vice. L’uomo nell’ombra” di Adam McKay: il racconto della vita del potente vicepresidente USA Dick Cheney ottiene 8 nomination nelle categorie più importanti; è da ricordare che Christian Bale, già vincitore del Golden Globe 2019, ha buone possibilità nella cinquina del miglior interprete maschile. Una cinquina che vede agguerrito anche Rami Malek per il ruolo camaleontico di Freddy Mercury in “Bohemian Rhapsody” di Bryan Singer, biopic della band britannica Queen. L’opera conquista 5 nomination compresa quella per miglior film.
Giochi aperti per gli attori e il film straniero. A contendersi l’Oscar come migliori interpreti ci sono per gli uomini, oltre a Bale, Cooper e Malek, anche Willem Dafoe con il suo “Van Gogh”, già premiato a Venezia 75, e Viggo Mortensen per “Green Book”. Per le donne, accanto alla Colman, Aparicio e Lady Gaga, troviamo fortissima la candidatura di Glen Close, fresca vincitrice del Golden Globe e mai premiata agli Oscar; c’è poi l’outsider Melissa McCarthy, che smette i panni da comica e regala un’interpretazione intensa.
Tra i non protagonisti, attenzione ad Adam Driver per “BlacKkKlansman”, a Sam Elliott per “A Star Is Born” e il super favorito Mahershala Ali per “Green Book”. Mentre, per la categoria femminile, spiccano Amy Adams (sarà finalmente la volta buona?) per “Vice” e Regina King per “Se la strada potesse parlare”, oltre alle agguerrite attrici di “La favorita”.
Nella categoria miglior film straniero, troviamo ancora “Roma” di Cuarón, girato in lingua spagnola e forte del Golden Globe già vinto, affiancato dal dramma polacco “Cold War” di Paweł Pawlikowski, 5 Premi agli European Film Awards, il giapponese “Un affare di famiglia” di Hirokazu Kore’eda già Palma d’oro a Cannes, “Cafarnao” della regista libanese Nadine Labaki (unica donna regista candidata) e il tedesco “Opera senza autore” di Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore agli Oscar per “Le vite degli altri” nel 2007.
La questione razziale sempre in primo piano. Tra le sorprese con 7 nomination c’è “Black Panther” di Ryan Coogler targato Marvel-Disney. Certamente influenzato dai forti incassi nel 2018 (oltre un miliardo di dollari) e tra i dieci migliori risultati nella storia del cinema, il film è al centro dell’attenzione per i diritti degli afroamericani: propone infatti il primo supereroe di colore nei fantasy da fumetti. Attirano probabilmente una certa attenzione anche per le tematiche razziali “BlacKkKlansman” di Spike Lee, con 6 nomination, e “Green Book” di Peter Farrelly, con 5 nomination, tra i più premiati agli ultimi Golden Globe. Da non dimenticare, infine, “Se la strada potesse parlare” di Barry Jenkins, con 3 candidature.
Netflix non è più un’eccezione a Hollywood. Grazie a “Roma” di Cuarón il colosso del cinema in streaming Netflix viene ufficialmente sdoganato a Hollywood, al termine di un anno segnato da polemiche e timori: tenuto fuori infatti dalla competizione di Cannes, ma accolto e premiato a Venezia, Netflix occupa ormai un posto in fila tra i player dell’industria dell’audiovisivo globale. Otterrà l’Oscar come miglior film con “Roma”? Pregiudizi a parte, l’opera ha una forza visivo-narrativa che lo distanzia favorevolmente da tutti gli altri.
Dal Sir