Cai Rieti: il vertice di un’idea di montagna

Con il nuovo anno il Club Alpino Italiano di Rieti propone l’edizione 2014 di Montagne nel Cuore. Quest’anno la proposta del Cai punterà alla ricerca di “aspirazioni alte”. Non a caso s’intitola “Solo Summit. Il vertice di un’idea di montagna”. Comprenderà film, libri, concerti, grandi protagonisti e spedizioni.

È Ines Millesimi, socia del Cai, grande amante della montagna e ideatrice di Montagne nel Cuore, a raccontare il contenitore culturale della sesta edizione dell’iniziativa.

«Oltre ai film dedicati alla montagna con Trentofilmfestival – ci spiega – arriveranno a Rieti notissimi scrittori, amati dal vasto pubblico».

Nomi di tutto rispetto e soprattutto legati alla montagna ed ai suoi tanti volti.

Infatti parliamo di Erri De Luca, Mauro Corona e Michele Serra. I primi due vivono praticamente in simbiosi con la montagna. Il terzo ha fatto della montagna, in parte senso metaforico, il punto centrale del suo ultimo libro.

L’appuntamento con Erri De Luca e Mauro Corona è per il 1 marzo…

Sì, all’Auditorium Varrone due grandi scrittori, oltre che grandi amici, s’incontreranno per dialogare sulla montagna, la scrittura e la scultura, la natura, l’uomo e l’ambiente e chissà quanto altro…

Parleranno anche di “alberi”…

Partendo dai boschi, dal legno per scaldarsi e per costruire spazi per abitare, per fare la carta, o per creare le opere d’arte della scultura lignea del Medioevo e del Rinascimento, delle maschere e gli idoli africani, fino alle sintesi espressive e struggenti delle figure scolpite di Mauro Corona. A Rieti Erri de Luca porterà il documentario Gli alberi che camminano girato con Mattia Colombo mentre Mauro Corona parlerà del suo ultimo libro La voce degli uomini freddi la storia epica di una comunità che si è tagliata fuori dal mondo e che lavora con silenziosa abnegazione, ma è capace di forti generosità e resistenza alle vicende più dure della vita.

Un altro evento sarà sicuramente “La montagna secondo…”. Porterà a Rieti un altro grande scrittore e giornalista.

Reduce dal grande successo di pubblico con il libro “Gli sdraiati”, Michele Serra racconta per la prima volta il suo rapporto con le montagne come uomo e soprattutto come padre. Le montagne, luogo di un’esperienza formativa sono altrove, i figli sono altrove, i padri sono altrove. E così l’espediente del racconto autobiografico è una passeggiata in montagna al Colle della Nasca, argomento da cui partire per cercare di comprendere il mondo ignoto di una generazione di adolescenti che adora il divano e da quella posizione riesce a vedere le cose con esiti imprevedibili.

Un ruolo importante, per questa edizione, lo giocheranno anche il Soccorso alpino e speleologico di Rieti.

Entrambi hanno avuto un ruolo fondamentale sia nella scelta del film in collaborazione con Trentofilmfestival, sia nell’evento estivo “Rifugi di cultura” una manifestazione a carattere nazionale. Inoltre anche quest’anno si darà spazio alla formazione didattica per i bambini con la partecipazione del gruppo di Alpinismo Giovanile al Premio Nazionale Itas “Racconti di montagna” per la creazione di un foto racconto e la partecipazione al concorso.

Quando si parla di montagna non si può dimenticare la sicurezza visto quanto accade soprattutto durante il periodo invernale.

Per questo abbiamo pensato ad un’esperienza con il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico di Rieti, dal titolo “Sicuri in montagna” con un’escursione al Rifugio Rinaldi, dove si terrà una dimostrazione del Soccorso Alpino e Speleologico sulla terrazza panoramica, per poi proseguire verso il Rifugio Sebastiani, dove si terrà un altro significativo incontro dei soccorritori con i turisti del Terminillo e gli appassionati di montagna. Grazie al successo di pubblico degli anni precedenti prosegue la campagna per la diffusione sempre maggiore della cultura della prevenzione in montagna.

In questi ultimi anni il Cai di Rieti è cresciuto molto e la partecipazione agli eventi di “Montagne nel Cuore” lo dimostra.

Il Cai di Rieti ha voluto aprirsi alla città ed è diventato un punto di riferimento per chi ama la montagna e la vive in ogni stagione. Per questo andiamo avanti proponendo iniziative che coinvolgano ogni cittadino.

Per altro sono tutti di notevole spessore.

Siamo diventati la sezione più propositiva del Centro d’Italia sul piano degli eventi e delle iniziative culturali. Nel programma delle manifestazioni non ci sono soltanto escursioni e attività in montagna, ma una serie di appuntamenti e di eventi che ampliano le conoscenze e la cultura in montagna anche per chi non la vive costantemente.

La scorsa edizione il tema centrale erano i giovani. Questo anno il titolo è “Solo. Summit. I vertici della montagna”. Da dove nasce?

L’idea è quella di mostrare il meglio delle idee creative e originali che sono dietro il concetto di montanità. La montagna, luogo della tradizione e legato ad una dimensione del tempo che scorre con lentezza, ma anche di spazio apparentemente fisso e immobile, è restituita da artisti, fotografi, scrittori, pensatori e alpinisti con un senso diverso, come luogo di idee moderne che trasformano il senso della vita. Insomma per riprendere le parole dell’antropologo Annibale Salsa direi che quando in montagna non vi è quasi più niente da scoprire dal punto di vista oggettivo, la scoperta diventa introspettiva e psicologica.

Montagne nel Cuore 2014 sarà anche un momento importante per la spedizione alpinistico culturale al Massiccio del Kanchenzonga.

Con una selezione di bellissime immagini, verrà proposto il fotoracconto dei risultati della sulla terza vetta più alta del pianeta raggiunta per una via inedita del versante Est. Il progetto esplorativo ha previsto due diverse fasi: una ad ottobre dello scorso anno e che consisteva in un trekking d’alta quota in avanscoperta per la successiva sistemazione del campo base, l’altra, ad aprile di quest’anno, con la salita per una via mai tentata di una delle cime del massiccio del Kanchenzonga. Scopo della spedizione è quello di proseguire un progetto culturale sulle tracce dell’alpinista e pioniere di fotografia in montagna che era Vittorio Sella e del grandissimo etnologo e alpinista Fosco Maraini.

Grandi nomi a parte il Terminillo avrà anche per quest’edizione un ruolo da primo attore.

Assolutamente sì. Abbiamo messo al centro della nostra passione innanzitutto il Massiccio del Terminillo e i Monti reatini, facendo conoscere l’Appennino e Rieti al mondo alpinistico e culturale alpino e questo non è poco.