C’è chi se ne infischia delle regole…

«È un problema che dobbiamo risolvere: non è pensabile che in una società civile come la nostra, composta soprattutto da persone che hanno il senso del rispetto reciproco, alcune zone della città debbano essere devastate per colpa di pochi vandali». Il sindaco Giuseppe Emili non ci sta e non accetta che i muri della nostra città siano devastati da scritte e disegni di ogni genere.

Cosa pensate di fare?

Per prima cosa abbiamo attivato un gruppo di controllo che, d’intesa con i cittadini per bene, cercherà di portare avanti un discorso legato al rispetto delle cose comuni di cui siamo tutti proprietari.

Si riferisce alle scritte sui muri?

Non appena vedono un parete di un palazzo pubblico o privato, meglio ancora se appena pulita, arrivano le scritte fatte con l’intento di danneggiare. Attiveremo anche una pattuglia notturna della polizia municipale in borghese che controllerà tutte le zone del centro in modo tale che si possano individuare questi vandali. Vogliamo che i nostri giovani abbiamo a godersi la città senza recare danno agli altri cittadini e sono certo che la stragrande maggioranza non avrà queste tentazioni.

Lei parla spesso di pulizia della città e decoro. Però ci sono alcuni scorci che fanno pensare a tutto meno che al decoro.

Torniamo al solito discorso. Se non c’è la buona volontà e la collaborazione dei cittadini si possono fare miracoli, ma le cose non migliorano di molto. A volte c’è cattiva educazione che porta a non rispettare le regole.

Regole che spessissimo non vengono rispettate da molti automobilisti indisciplinati ai danni di ciclisti e pedoni.

È assolutamente vero. Se parliamo di piste ciclabili, va bene, ma questo è un discorso che riguarda strade intorno alla città. Al suo interno invece la questione diventa molto più pesante. Rieti non è nata per ospitare il numero di autovetture presente oggi, soprattutto il centro storico. Autovetture che in realtà la fanno da padrone attentando anche alla sicurezza del pedone e del ciclista in ogni momento.

Automobilisti che se ne infischiano delle regole.

Faccio un esempio tra tanti. In via Garibaldi è stato segnato con una striscia bianca il percorso per i pedoni, ma gli automobilisti continuano beatamente a parcheggiarci. Dico anche che il parcheggio selvaggio non torna a vantaggio nemmeno dei commercianti e questo dovrebbero capirlo proprio loro per primi.