Borse lavoro, l’opposizione: dov’è finita la soluzione condivisa?

Comune di Rieti

«Caro Sindaco Petrangeli, dov’è finita la “soluzione condivisa del problema” borse lavoro sbandierata ormai dieci giorni fa? Perché stiamo inesorabilmente scivolando verso il 28 febbraio senza aver ancora chiarito quali e quanti sono gli eventuali ammortizzatori sociali che questa Giunta dice di mettere in campo per le 54 famiglie? E saranno sufficienti a garantire eguale dignità rispetto a quella faticosamente conquistata in tanti anni dedicati al Comune?»

A porre le domande al Primo cittadino sono i consiglieri di opposizione Sonia Cascioli (Lista Tremonti), Andrea Sebastiani (Rieti che Sviluppa) e Davide Festuccia (Lista Città Nuove).

«Siamo certi – scrivono al sindaco – che saprai ben valutare le proposte che abbiamo formulato senza pregiudizio alcuno nei confronti di chi non può essere additato come espressione della precedente Giunta, ma deve essere valutato esclusivamente come essere umano ed in quanto tale degno di assoluto rispetto. Avete definito i criteri da applicare e a quali istituti giuridici applicarli? Rimaniamo in attesa di avere risposte, consapevoli che questa battaglia la combatteremo fino in fondo per tutelare interessi legittimi di persone che non possono scontare gli errori altrui. Quindi, basta voltarsi indietro: ora è necessario guardare definitivamente avanti per individuare “in maniera condivisa” la migliore soluzione possibile».

«Al riguardo – proseguono i consiglieri – la nostra proposta presentata ieri in Conferenza dei Capigruppo è una proposta concreta, già perseguita in tante altre città (vedasi su tutte Torino) proprio per risolvere criticità come quella che stiamo vivendo a Rieti. Allora perché trapela una certa insofferenza anche a valutare proposte concrete? Non vogliamo pensare che anche in questa occasione abbiate preparato un piatto preconfezionato da scodellare ai commensali senza discutere gli ingredienti».

«Chi ha fatto dell’attenzione al sociale uno slogan preelettorale piuttosto che una sbandierata cultura di partito, non può poi atteggiarsi come il peggiore tagliatore di teste senza considerare fino in fondo ogni possibile riabilitazione. E che sia una riabilitazione degna di questo nome. Caro Sindaco – concludono i tre consiglieri – oggi pomeriggio hai la possibilità di rispondere a tutte queste domande. Non deludere le aspettative di tutti coloro che hanno immaginato, nel ricambio generazionale, di non doversi più confrontare con una lingua notoriamente criptica: il politichese!»